Prof incinta di minorenne/ Avvocati della donna: “Mai rapporti prima dei 14 anni”

- Alessandro Nidi

Un'operatrice sanitaria, prof nel tempo libero (dava ripetizioni d'inglese), rimase incinta dell'allievo 14enne: gli avvocati annunciano il ricorso in Cassazione

prof prato 34enne 640x300 Prof 34enne di Prato (Storie Italiane, 2022)

A “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, è stato trattato il caso della prof rimasta incinta di un allievo minorenne (14 anni), a cui dava ripetizioni private di inglese e dal quale circa due anni fa ha avuto un figlio. Nella vita di tutti i giorni la donna lavora nel comparto della sanità, è un’operatrice socio-sanitaria, ed è stata condannata a 6 anni, 5 mesi e 15 giorni di carcere.

Gli avvocati della “prof”, Mattia Alfano e Massimo Nistri, hanno affermato in diretta tv quanto segue: “Non è vero che marito e moglie fossero separati in casa e, di fatto, questo ha portato all’assoluzione del marito, in quanto – anche se dobbiamo ancora leggere le motivazioni della sentenza – credo che abbiamo dimostrato attraverso i testimoni che si trattava di una coppia stabile, con rapporti non protetti tra i due coniugi. Per quanto riguarda le presunte vanterie della signora, lei era certamente malata – infatti è andata a fare un percorso psicoterapeutico dall’inizio -: a nostro avviso non era normale questa affezione fortissima per un ragazzo più piccolo e le abbiamo suggerito di andare in cura. Lei parlava serenamente in giro di questo rapporto, perché era accecata dall’amore e pensava di essere nell’ambito del legalmente consentito”.

PROF INCINTA DI ALLIEVO 14ENNE, GLI AVVOCATI: “RICORREREMO IN CASSAZIONE”

A proposito della prof incinta di un 14enne, i due legali hanno aggiunto che “c’è stata l’assoluzione per l’imputata per due capi di assoluzione ed è rimasta in piedi solo l’accusa per i rapporti che si sostiene siano stati consumati prima del compimento del 14° anno d’età del giovane. Questo sarà da parte nostra oggetto di contestazione in Cassazione.

Inoltre, “anche ammettendo che i rapporti siano stati commessi prima dei 14 anni, circostanza che noi neghiamo assolutamente, c’è un problema di circostanza: i tredicenni di oggi, con accesso internet, hanno una conoscenza diversa”.







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