Secondo gli scienziati danesi è fondamentale che una dieta duri almeno un anno per evitare il tanto temuto effetto yoyo, i dettagli
Quanto dovrebbe durare una dieta? Una domanda che ovviamente molti si pongono prima di iniziare un percorso di alimentazione sana e possibilmente dimagrante, e ovviamente una risposta univoca non c’è. Molto dipende dal nostro peso, dal nostro stato di salute e dall’età e in tal senso ci possono dare delle risposte certe i mediaci specializzati in nutrizione e dietologia. Una ricerca danese ha però cercato di fornire una risposta adeguata dopo aver studiato alcuni pazienti obesi, arrivando quindi a delle tempistiche precise per evitare che dopo che sia ha perso il peso lo si riprenda nel giro di breve tempo, il tanto temuto effetto pendolo.
Stando a quanto sostiene Signe Sorensen Torekov, dell’università di Copenhagen, come scrive Men’s health, se si segue una dieta per almeno un anno dopo sarà molto più semplice mantenere il proprio peso forma e abituarsi quindi a mangiare meglio e più salutare. Una risposta che ci appare in linea con le raccomandazioni mediche, che sottolineano come le diete lampo siano assolutamente da evitare, a cominciare da quelle miracolose che promettono grandi dimagrimenti in poche settimane.
QUANTO DEVE DURARE LA DIETA? DOPO ALMENO UN ANNO…
Prima di tutto sono piani alimentari che spesso e volentieri provengono da fonti tutt’altro che scientifiche, secondariamente, una volta terminate, si subisce il famoso effetto yo-yo di cui sopra. Secondo una serie di studi dopo una dieta aumentano gli ormoni della fame ma questo nuovo lavoro scientifico sottolinea che una volta che è passato l’anno di dieta il tanto temuto meccanismo si supera.
Al di là del tempo adeguato è fondamentale ricordare alcune indicazioni base per una dieta adeguata a cominciare da, come detto sopra, affidarsi solo a degli specialisti. Secondariamente è importante non chiedere obiettivi impossibili a se stessi, ed inoltre è sempre molto importante variare alimentazione, prediligendo verdura e frutta di stagione ma anche pesci e carni magre, legumi e cereali integrali, accantonando invece cibo spazzatura, prodotti ultralavorati e nel contempo dolci in eccesso, cibi molto salati e alcolici. Già il rispettare queste ultime indicazioni può rappresentare un’ottima base di partenza.