Il punto sulle Elezioni Regionali 2025 con i nodi Veneto e Puglia: lista Zaia e candidato Lega, Cdx verso l'accordo. Caos nel Pd tra Decaro ed Emiliano
VENETO VERSO SCHIARITA NEL GOVERNO (RESTA LO SCONTRO SUI TRANSFUGHI): IL CANDIDATO SARÀ DELLA LEGA
Come già fatto intuire negli scorsi giorni con la risposta della Premier Giorgia Meloni nell’intervista al Tg5, ovvero che sui candidati del Centrodestra alle prossime Elezioni Regionali 2025 la quadra verrà presto trovata, il nodo del Veneto sembra ormai essere vicino allo scioglimento: sarà la Lega ad indicare il candidato Governatore e con ogni probabilità sarà Alberto Stefani, vicesegretario del Carroccio e n.1 della Liga Veneta, naturale “ponte” tra il leghismo veneto vicino a Zaia e la direzione nazionale di Matteo Salvini.
Come spiega oggi il “Gazzettino” con le ultimissime voci che circolano in Regione Veneto a pochi mesi dal voto (si va verso lo “spezzatino” con il Nord-Est che dovrebbe tornare alle urne a novembre 2025), il nulla osta sarebbe ormai giunto da Fratelli d’Italia, che rinuncia così al nome sul Veneto “prendendo” invece Marche e Toscana (e forse provando ad avanzare pretese ottenendo almeno un candidato tra Milano e Lombardia nei prossimi anni, ndr). Resta giusto lo scontro con Forza Italia che non accetta la proposta della Lega sul vietare la candidatura ai politici “transfughi” tra più partiti, con il partito di Tajani che trova la sponda di FdI nel bloccare l’iniziativa del Carroccio.
Al di là delle varie fibrillazioni locali, alla fine il nome in quota Lega dovrebbe essere presentato e approvato dal prossimo vertice del Centrodestra che dirimerà tutti i candidati delle 7 Elezioni Regionali da qui a Natale: non solo, potrebbe prendere vita l’idea di una lista Zaia che raccolga consensi e voti per il Centrodestra (in alternativa, la lista Lega con il nome Zaia nel simbolo). Come ha spiegato il Governatore uscente oggi sul “Corriere della Sera”, è innegabile che la presenza di una sua lista civica «è un vantaggio per il Centrodestra recuperando l’elettorato che non va a votare».
“SOLUZIONE” CENTRODESTRA SULLA REGIONALI DOPO AGOSTO? TUTTI I NODI ANCORA IN CAMPO
Sebbene lo stesso Luca Zaia non disdegna l’eventualità di una corsa “solitaria” con un altro candidato, è il cordone del Centrodestra che lo stesso Presidente veneto non vuole rompere con il voto delle prossime Regionali 2025: «la gente chiede stabilità in un contesto dove le leadership contano, il Centrodestra è un valore e non si vogliono più baruffe». In questo modo si riallinea con Salvini che ancora ieri ribadiva quanto la lista Zaia fosse un valore aggiunto per l’intera coalizione, fermo restando che il candidato debba essere un nome leghista come Stefani.
Resta ora da capire quando avverrà il vertice finale, anche se la particolare fretta fronte Palazzo Chigi non sembra esserci con i vari nodi che lentamente stanno distendendosi negli accordi interni tra Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi Moderati. Con il Veneto che si avvicina così alla Lega, lo schema prevederebbe il nome di Tomasi alle Regionali in Toscana in quota FdI, così come Cirielli in Campania e il Governatore Acquaroli ricandidato nelle Marche; fronte FI, si punta su Occhiuto in Calabria mentre la casella della Puglia potrebbe rimanere in “corsa” tra un candidato forzista e un nome civico approvato da Tajani.
CAOS IN PUGLIA: NOME CDX “TOP SECRET”, A SINISTRA È LITE SU DECARO CHE NON VORREBBE
Le ultime ore infatti hanno evidenziato per le prossime Elezioni Regionali in Puglia un modesto “caos” generale tanto a destra quanto a sinistra: quando sembrava orientata la coalizione a puntare su Mauro D’Attis in quota Forza Italia, i comitati locali della Lega pugliese avrebbero presentato un tris di nomi “civici” che potrebbero allargare il fronte dell’elettorato in una regione dove il Centrosinistra è il grande favorito per la rielezione dopo i due mandati Emiliano.
Secondo quanto riporta oggi il “Corriere del Mezzogiorno” in Puglia si pensa ad un nome “top secret” che proverebbero dal mondo industriale della provincia di Bari: con i tre nomi in quota FdI, 1 per la Lega in Veneto e 1 per FI in Calabria, la sesta Regione al voto (la Valle D’Aosta non elegge direttamente il Presidente, ndr) potrebbe essere materia di dibattito interno per arrivare ad un nome condiviso che possa sfidare l’amministrazione progressista sui temi cardini dell’Ilva e dello sviluppo economico pugliese.
A sinistra intanto la quasi scontata candidatura di Antonio Decaro rimane al momento ancora bloccata con l’europarlamentare Pd che ufficialmente ha detto essere in vacanza fino al 18 agosto: solo dopo prendere una decisione ufficiale, ma fonti indirette riportano come in realtà i nodi ingenti interni alla coalizione riguardano la presenza o meno nelle liste degli ex Governatori Nichi Vendola e lo stesso Emiliano.
Come spiega da Bari la collega del “Corriere”, l’ex sindaco di Bari non vorrebbe ritrovarsi come consiglieri regionali né il Governatore Dem né l’ex leader della sinistra arcobaleno: il “pontiere” in questione, su mandato di Schlein, è l’ex Ministro Boccia che cercherebbe di avvicinare le istanze di Decaro a quelle di Emiliano e Vendola. La quadra non è semplicissima in quanto il M5s di Conte ha già aderito all’eventuale candidatura di Decaro, a patto però che non fosse coinvolto il Presidente uscente pugliese, ai ferri corti negli ultimi tempi con il Movimento che per anni lo ha “supportato”
Un’intesa tra Decaro e Conte è quello che Schlein teme non solo per il fronte Puglia ma per una prossima eventuale leadership dell’intero Centrosinistra, con la Segretaria che non vorrebbe costruire l’alleanza interna del campo progressista su nomi che potrebbero in qualche modo “scalzarla” dalla candidatura per la Presidenza del Consiglio nel 2027.