Come sappiamo la legge delega che ha introdotto la riforma fiscale 2023 ha interessato prevalentemente anche la riforma dei redditi finanziari. Per la sua attuazione la legge delega avrebbe bisogno di almeno due anni di assestamento, realizzato attraverso decreti attuativi.
Riforma fiscale 2023:
Eppure i tecnici del ministero e il team guidato dal viceministro Maurizio Leo , così come è stato dichiarato aa Roadmap Italia, stanno lavorando assiduamente per consegnare i testi unici delle imposte fiscali prima dei 24 mesi necessari al termine del completamento e dell’attuazione della riforma fiscale 2023.
I membri del team del viceministro Maurizio Leo stanno lavorando per ultimare i testi unici delle imposte fiscali in modo da attuarli prima dei due anni previsti per l’attuazione della legge delega.
In merito alla cooperative compliance, gli accordi preventivi col fisco che si applicano alle imprese che hanno ricavi fino al miliardo di euro, potrebbe essere abbassata gradualmente fino a 100 milioni di euro passando per le imprese che hanno ricavi di 500 milioni e 200 milioni.
L’ipotesi dunque è quella di stravolgere completamente la normativa vigente, allargare i benefici a più aziende e aumentare il grado di coinvolgimento è il dialogo tra fisco e contribuenti.
Riforma fiscale 2023: nuova normativa per il capital gain
Come già spiegato in precedenza e come ha precisato ulteriormente il viceministro Leo durante il suo ultimo incontro a Roadmap Italia, il governo mira all’unificazione dei redditi di capitale da redditi diversi che fino a questo momento, sono stati gestiti da due tipologie di imposte: i dividendi, gli interessi e altri proventi e il capital gain relativo alle plusvalenze, cessione di partecipazioni.
Il governo però vuole consentire un recupero per il capital gain attraverso un intervento sulle plusvalenze (oggi tassato al 26%) e corredandolo anche di un recupero relativo alle minusvalenze, in modo da alleggerire le posizioni dei contribuenti.
In Italia infatti la tassa sul capital gain è molto più alta rispetto al resto d’Europa e un intervento in questo senso era atteso da moltissimi contribuenti attivi nel settore finanziario.
Inoltre chi volesse trasferire la residenza fiscale in Italia, attraverso un intervallo preventivo all’Agenzia delle Entrate, potrebbe pagare una flat tax di 100.000 euro così da essere al sicuro da eventuali contestazioni.
Questo meccanismo mira però ad essere esteso e potenziato anche alle persone fisiche in Italia oltre a coloro che vivono situazioni di incertezza finanziaria poiché hanno investito in criptovalute.