Riforma pensioni 2025, le considerazioni di Andrea Pasa e Fausto Dabove della Cgil e dello Spi di Savona
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI PASA E DABOVE
C’è attesa per la Legge di bilancio, anche per capire se al suo interno ci sarà il provvedimento promesso dall’Esecutivo per congelare l’aumento (di tre mesi) dei requisiti pensionistici in base all’aspettativa di vita che dovrebbe scattare dal 2027.
La Cgil di Savona, attraverso il Segretario generale Andrea Pasa, esprime preoccupazione per la mancanza di certezze sul tema dopo che sono trascorsi diversi mesi dagli annunci del Governo. Il sindacalista, insieme al collega Fausto Dabove, Segretario generale dello Spi-Cgil di Savona, ricorda anche come continui a diminuire il numero degli accessi al pensionamento anticipato nonostante le promesse dei partiti della maggioranza di superare la riforma pensioni della Fornero.

RIFORMA PENSIONI 2025, L’AUSPICIO DEI SINDACALISTI
In prospettiva, inoltre, c’è il rischio che i giovani vadano in pensione più tardi e con assegni di importo esiguo, vista l’alta probabilità che abbiano carriere discontinue. Per questo i sindacalisti auspicano un cambio di rotta che passi da interventi strutturali, non solo sul fronte della previdenza, ma anche su quello fiscale.
Infatti, maggiore sarà l’impegno per contrastare l’evasione (anche quella contributiva), maggiori saranno le risorse a disposizione per rendere più sostenibile il sistema e per varare delle misure che siano all’insegna di un’effettiva flessibilità pensionistica. Non resta intanto che attendere le mosse del Governo in vista della manovra, soprattutto per quel che riguarda il blocco dei requisiti pensionistici.
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