Riforma pensioni 2025, l’Inps ricorda che c’è tempo fino al 31 dicembre per evitare l’aumento dei requisiti dal 2027
RIFORMA PENSIONI 2025, LA MEMORIA INPS
In una memoria presentata in un’audizione parlamentare sulla transizione demografica l’Inps spiega che quest’anno la spesa pensionistica si dovrebbe attestare a 289,35 miliardi di euro, pari al 15,3% del Pil, percentuale che dovrebbe crescere al 17,1% nel 2040 per poi ridursi fino al 14,1% nel 2060. L’Inps ritiene non ci siano ragioni per ritenere che il pagamento delle pensioni sia a rischio, anche se bisognerà prestare attenzione e cercare di alleviare gli effetti della demografia sull’equilibrio del sistema pensionistico. L’Inps conferma inoltre il previsto incremento dei requisiti pensionistici in base all’aspettativa di vita a partire dal 2027, ma ricorda anche un dettaglio non secondario.
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI BALZANI
Infatti, perché ciò avvenga occorre che venga varato un decreto dei ministeri dell’Economia e del Lavoro entro fine dell’anno e dunque fino al 31 dicembre c’è tempo per sterilizzare, come già è avvenuto in passato, l’aumento dei requisiti pensionistici. Intanto Francesca Balzani, Presidente facente funzione della Covip, durante l’audizione alla commissione bicamerale sulle gestioni previdenziali, ha spiegato che alla fine dello scorso anno gli iscritti alla previdenza complementare nel nostro Paese sono più di 11 milioni e che complessivamente il patrimonio dei fondi ammonta a 243 miliardi euro, una cifra vicina all’11% del Pil e al 4% delle attività finanziarie delle famiglie italiane.
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