Riforma pensioni 2025, le conclusioni della Cna in un’analisi sulla durata media lavorativa comparata con quella europea
RIFORMA PENSIONI 2025, L’ANALISI DELLA CNA
C’è un rischio importante, che potrebbe passare inosservato, per il sistema pensionistico italiano. La Cna parla addirittura di una “mina”che pesa sulla sostenibilità previdenziale nonostante tutte le riforme delle pensioni finora approvate. Si tratta della durata media della vita lavorativa, che, come illustra un’indagine di Cna Area studi e ricerche, è tra le più basse d’Europa (peggio fa solo la Romania), pari a 32,8 anni, ben lontano dai 43,8 dell’Olanda e dalla media europea di 37,2. A quanto pare il problema principale che determina questa situazione e la bassa occupazione della fascia giovanile della popolazione. In particolare, l’occupazione tra i 15 e i 24 anni è solo il 4,7% di quella totale.
RIFORMA PENSIONI 2025, IL CASO VIRTUOSO DELLE MICRO E PICCOLE IMPRESE
Questo quando in Francia e in Germania supera il 9% e in Spagna si attesta al 6%. In buona sostanza, nel nostro Paese i ragazzi iniziano troppo tardi a lavorare. Secondo la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola impresa, questa situazione rende di fatto inefficaci le misure di riforma delle pensioni che mirano a posticipare l’uscita dal mondo del lavoro.
C’è in ogni caso una nota positiva che riguarda le imprese con meno di 10 addetti, dove la quota di under 30 supera il 20%, contro il 12% delle grandi aziende con più di 250 dipendenti. Bisognerebbe, quindi, puntare su di loro per cercare di invertire rotta e provare a disinnescare la pericolosa mina per la sostenibilità del sistema pensionistico italiano.
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