Riforma pensioni 2025, la mozione depositata in Senato da Turco (M5s) e il rapporto della Cgil di Modena

RIFORMA PENSIONI, IL RAPPORTO CGIL, SPI, INCA E FEDERCONSUMATORI

Si è spesso ripetuto negli ultimi anni che i giovani con carriere discontinue rischiano di avere delle pensioni di importo esiguo. A supporto di queste affermazioni è arrivato anche il rapporto sui redditi da pensione realizzato da Cgil, Spi, Inca e Federconsumatori di Modena, dal quale emerge come tra il 2016 e il 2023 vi sia stato un generale calo del potere d’acquisto dei pensionati (grazie all’aumento dell’inflazione e ai blocchi parziali delle indicizzazioni degli assegni), che ha penalizzato in particolare “i giovani pensionati” e quanti hanno avuto una carriera lavorativa discontinua. Anche se i dati esaminati sono riferiti alla provincia emiliana, è difficile pensare che dai dati nazionali emerga un quadro tanto diverso.



LA MOZIONE M5S

Anche per difendere i pensionati con assegni più bassi, il Movimento 5 Stelle ha depositato in Senato una mozione a prima firma del Vicepresidente Mario Turco in cui si chiede al Governo di impegnarsi per sospendere il recupero da parte dell’Inps dei bonus erogati nel 2022 a chi non ne aveva i requisiti, per rivalutare le pensioni con un meccanismo a scaglioni che garantisca maggiore progressività e per ridurre la pressione fiscale sui pensionati, favorendo una detassazione totale per gli assegni fino a 1.000 euro netti al mese. Nella mozione si chiede altresì di rivedere la Legge Fornero e di introdurre nuovi strumenti di pensionamento anticipato per le categorie fragili. Vedremo se la mozione verrà approvata o meno.



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