Rita Dalla Chiesa, nel corso del programma “La Confessione” su La 7, ha rivissuto il dramma delle ore successive all’omicidio di suo padre, il generale Carlo Alberto: “Non l’ho saputo da nessuno, l’ho intuito da sola da alcune telefonate che mi arrivavano a casa. Fu poi il caporedattore del Tg2, Paolo Meucci, mio compagno dell’epoca, che mi chiamò per andare a prendere un gelato. In quel momento ebbi una sensazione molto strana: quando sono arrivata in via Teulada, non ha avuto bisogno di dirmi niente. Dal comando generale dei carabinieri non ho ricevuto nessuna telefonata”.
Rita Dalla Chiesa ha poi ricordato quanto sia stata dura la mattina dopo arrivare in aeroporto da sola col taxi e prendere l’aereo. “Mio padre era una persona estremamente equilibrata con noi figli, ma anche molto tenero. Quando arrivava a casa ci abbracciava. Forse io avevo paradossalmente più confidenza con lui che con mia mamma, avevo bisogno di quel senso di protezione fisica che lui mi sapeva dare”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
RITA DALLA CHIESA: “ANDREOTTI A MIO PADRE DISSE…”
«L’omicidio di mio padre è stato politico»: senza mezzi termini Rita Dalla Chiesa ai microfoni de La confessione. Ospite del programma condotto da Peter Gomez, la giornalista è tornata sull’omicidio di matrice mafiosa del padre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, morto il 3 settembre del 1982: «Nei diari di mio padre c’era scritto di un colloquio tra lui e Andreotti, in cui gli diceva: “Attenzione, perché chi si mette contro la mia corrente politica in Sicilia, poi torna con i piedi dalla porta».
Dichiarazioni pesanti, quelle di Rita Dalla Chiesa, che nel confronto con Peter Gomez ha continuato a parlare di Giulio Andreotti, assente al funerale del padre. «Oggi c’è un collaboratore di giustizia, l’abbiamo saputo tre anni fa, il quale dice che il mandante dell’omicidio di suo padre è stato, sarebbe stato, un politico, oggi scomparso, molto vicino ad Andreotti. Lei che ne pensa?», la domanda del conduttore, secca la replica: «Che è vero».
RITA DALLA CHIESA SULL’OMICIDIO DEL PADRE
Rita Dalla Chiesa ha spiegato di aver maturato questa convinzione dopo aver visto la solitudine nella quale avevano lasciato il padre, ma non solo. «Perché nei diari di mio padre, che poi Falcone mi fece leggere, ne parlai anche con Chinnici (Rocco Chinnici, ndr), c’era scritto di un colloquio che mio padre aveva avuto con Andreotti. E Andreotti gli aveva detto: “Attenzione perché chi si mette contro la mia corrente politica in Sicilia (quella della Democrazia cristiana, ndr), poi torna con i piedi dalla porta, ecco, questo era il significato», l’analisi di Rita Dalla Chiesa. Questa solo un’anticipazione della lunga intervista, nella quale la cronista ha analizzato anche altri aspetti della tragica scomparsa del padre, in prima linea nella lotta contro la mafia negli anni più bui del Paese…