Rocio Munoz Morales: “Devo molto a Carlo Conti”/ “Raoul Bova? È come me…”

- Alessandro Nidi

Rocio Munoz Morales ha parlato del suo amore con Raoul Bova e della sua esperienza nel 2015 a Sanremo: "Io non sapevo niente di quella manifestazione"

Rocio Munoz Morales Rocio Munoz Morales (Unomattina, 2021)

Rocio Munoz Morales, dolce metà dell’attore Raoul Bova, è intervenuta nella mattinata odierna ai microfoni di “Unomattina”, trasmissione di Rai Uno, per presentare il suo romanzo “Un posto tutto mio”, che, per sua stessa ammissione non è molto autobiografico. Condivido la nazionalità, il percorso e il carattere con la protagonista del libro, che è stato per me come un terzo figlio, nato dopo un parto lungo e faticoso”.

Nel corso del programma, l’attrice, consacratasi definitivamente agli occhi del pubblico italiano grazie alla sua partecipazione al Festival di Sanremo 2015 e al ruolo di Eva Fernandez nella serie tv “Un passo dal cielo”, nella quale ha interpretato la moglie del commissario di Polizia Vincenzo Nappi (interpretato da Enrico Ianniello, ndr), ha ricordato con grande nostalgia il periodo della kermesse canora matuziana: “Sono grata a Carlo Conti, mi ha dato un’occasione immensa e ha saputo aiutarmi in quella situazione. È stato il miglior compagno di viaggio che io potessi avere. Ho fatto il Festival quando ero in Italia solo da un anno e, pertanto, non avevo la piena consapevolezza di cosa rappresentasse per gli italiani”.

ROCIO MUNOZ MORALES: “IO E RAOUL BOVA SIAMO SIMILI”

Rocio Munoz Morales ha quindi sottolineato come lei, sul lavoro, sia una grande “secchiona. Mi piace prepararmi per poi lasciarmi trasportare da quello che accade intorno a me”, ma non si è potuta sottrarre dall’immancabile domanda sull’amore con Raoul Bova, conosciuto durante le riprese del lungometraggio “Immaturi – Il viaggio”: “Non avrei mai pensato di incontrare l’amore della mia vita sul set di un film – ha confessato l’artista –. Io in quel momento facevo l’attrice in Spagna, l’Italia era un Paese che non mi apparteneva per niente, ma che mi ha offerto la prima vera opportunità di debuttare in ambito internazionale. Lì ho incontrato Raoul e mi ha colpito subito. Lui era come me: molto rigoroso sul lavoro e rispettoso degli altri. Poi il tempo, piano piano, ha voluto che oggi diventasse il compagno della mia vita e il padre dei miei figli”.





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