La ministra Elisabetta Casellati spiega la riforma per l'efficienza di Roma: diventerà una realtà amministrativa a sé stante, con poteri speciali

È in dirittura d’arrivo un’importante riforma che dovrebbe concedere al comune di Roma alcuni poteri speciali che permetterebbero all’amministrazione comunale di governare con maggiore semplicità i numero imprevisti che – per natura – colpiscono la Capitale: promotrice del disegno di legge è la ministra Elisabetta Casellati, tra le file di Forza Italia e incaricata di guidare il dicastero delle Riforme istituzionali e della Semplificazione normativa.



Proprio Casellati ha parlato in questi giorni del suo progetto in un’intervista rilasciata al Messaggero nella quale ha chiarito da subito che la riforma che vede protagonista Roma mira a riconoscere alla Capitale “quella centralità che ha sempre avuto nella storia”, rendendola al pari delle altre grandi capitali europee grazie a una serie di “poteri e risorse speciali adeguate alla [sua] realtà istituzionale, demografica, economica e sociale”.



Complessivamente, l’obbiettivo è rendere Roma – spiega ancora Casellati – una realtà a sé state, del tutto autonoma e differente dalle altre realtà territoriali italiane tra “Comuni, Città metropolitane, Province e Regioni”, conferendo all’amministrazione locale la “potestà legislativa in alcune materie”: quali saranno le materie – precisa Casellati – è ancora argomento dell’interlocuzione “tra governo, regione Lazio e comune”, ma le ipotesi vertono soprattutto su “trasporto pubblico locale, governo del territorio, commercio, turismo, artigianato, servizi e politiche sociali”.



Ansa

Elisabetta Casellati: “Roma con la mia riforma potrà abbattere la burocrazie e gli ostacoli normativi”

L’idea alla base del progetto di Casellati è quella di concedere a Roma la possibilità di “ritagliarsi una disciplina perfettamente calibrata sulle proprie specifiche esigenze” che sappia rispondere alle “emergenze che si trova a fronteggiare in modo (..) sistematico”; mentre ai legittimi dubbi sui fondi necessari per un simile progetto, la ministra chiede di “non enfatizzare” il problema dato che l’obbiettivo non è sicuramente quello di “costruire nuovi apparati” costosi, ma – piuttosto – di “semplificare, tagliare [ed] efficientare“.

“La burocrazia – spiega ancora Casellati – è la zavorra principale della nostra economia”, il vero e proprio deterrente per gli investimenti e per il “dinamismo di imprese e lavoratori” e con il suo progetto, Roma avrà la possibilità di indirizzare nuovi sforzi vero l’obbiettivo di ridurre “la complessità normativa”, abbracciando una logica – per ora unica sul nostro territorio – di “efficienza e produttività” anche dal punto di vista burocratico, normativo e amministrativo.