Faccia a faccia tra Licia Ronzulli e Alessandro Zan a Mezz’ora in più. L’esponente forzista e il primo firmatario del ddl più famoso delle ultime settimane hanno avuto un’accesa discussione negli studi Rai e nono sono mancate le frecciatine. Così ha esordito l’esponente Pd: «La legge è contro i crimini d’odio che hanno tutti i Paesi europei tranne l’Italia. La Francia l’ha approvata nel 2004 con la Destra di Chirac, è una legge molto simile. Vogliamo contrastare discriminazioni, violenze e odio nei confronti delle persone solo per la loro soggettività. Il crimine d’odio è particolarmente odioso perché va a colpire l’identità della persona».
Licia Ronzulli ha replicato così a Zan: «La nostra proposta ha gli stessi obiettivi di quella di Zan, con un’unica differenza: quella di non introdurre un reato di opinione. La nostra proposta vuole punire ogni forma di violenza basata in ragione di età, sesso, orientamento sessuale, etnia, disabilità, aumentando la pena di reati che già esistono nel nostro codice penale: chiediamo l’aggravante di un terzo della pena, che non si deve bilanciare con gli sconti di pena ed attenuanti che si fanno di solito in sentenza. Chiediamo anzi una pena più severa di quella proposta dall’onorevole Zan».
RONZULLI STRONCA ZAN: “PROPAGANDA FALSA E FAZIOSA”
«Al Senato, il presidente della Commissione Giustizia, il leghista Ostellari, ha deciso di rinviare continuamente la calendarizzazione», l’affondo di Alessandro Zan, che ha poi usato parole forti contro il Centrodestra: «E’ stata fatta diventare una bandiera ideologica della Destra sovranista, che ha deciso che questo tema deve diventare identitario. Purtroppo si specula sull’arretratezza di parte della società che condanna ancora l’omosessualità come una cosa sbagliata, e si utilizza questo per ottenere qualche consenso in più. Qui parliamo di diritti umani, parliamo di contrastare un fenomeno molto forte in Italia». Nettissima la risposta di Licia Ronzulli: «Mi spiace che non ci sia l’onesta intellettuale da parte di Zan, che continua con una narrazione falsa e faziosa. Lui continua con la sua propaganda falsa e faziosa, si sta facendo una narrazione per cui chi è contrario alla legge Zan è omofobo, razzista, fascista, sovranista, intollerante e violento. Non è così. Abbiamo solo un approccio diverso: Zan preferisce imporre un reato di opinione, ripreso dal Codice Rocco ovvero codice fascista delle leggi speciali che Zan tanto dice di voler contrastare, mentre noi pensiamo che non possiamo fare arrivare così com’è scritta questa legge nelle aule di tribunale perché, per esempio, non possiamo mettere nelle mani di un magistrato che può decidere da solo cos’è giusto e cos’è sbagliato sul reato d’opinione». La Ronzulli, rivolgendosi a Zan, ha poi rimarcato che «ci sono ancora tantissime associazioni femministe e gay che non sono d’accordo con ciò che dice l’onorevole in tasca».