A Morning News l'approfondimento sui Rottweiler: un veterinario e un educatore cinofilo negano la pericolosità dei cani molossoidi
La diretta odierna di Morning News si è occupata del recentissimo caso del Rottweiler che ha azzannato i nipotini della sua padrona – un’anziana signora residente a Lavinio -, intervistando il veterinario Federico Coccia e l’addestratore cinofilo Pierluigi Raffo per capire se effettivamente i famosi molossoidi siano cani da considerare “pericolosi”, da isolare e da evitare di tenere a contatto con i bambini piccoli, come moltissimi in queste ore stanno sostenendo.
Dal conto di Federico Coccia, infatti, seppur questo sia un incidente “annunciato visto il cane aveva già dato segnale di irrequietezza”, non esistono vere distinzioni tra “razze più o meno pericolose”: il tema centrale è che si tratta – nel caso dei Rottweiler soprattutto – di “cani di grossa mole hanno un morso che può essere dannoso e uccidere” e a essere attenzionati dovrebbero essere, più che altro, “i proprietari inadeguati“.
L’educatore cinofilo Raffo: “Più che un patentino per i Rottweiler serve educare i proprietari e vietare la detenzione a padroni pericolosi”
I cani come i Rottweiler – sempre secondo Coccia – dovrebbero essere “monitorati e ben gestiti” dato che quello di Laivinio sembra essere solo l’ennesimo caso di “di mala gestione da parte di soggetti che non sono preparati a gestirli”: dal conto suo, infatti, resta fermo il fatto che “la convivenza è possibile con tutti i tipi di cane e siamo noi che dobbiamo essere educati a saperli gestire” ed è in tal senso che a suo avviso “il patentino dovrà essere obbligatorio perché è un corso formativo per i proprietari”.
“I Rottweiler – continua spiegare Coccia – sono possessivi, gelosi e territoriali e vedendo due bambini ‘invasori’ nel suo giardino gli è scattato qualcosa che chi doveva sorvegliare non ha saputo prevedere”, ricordando che nel caso specifico di Laivinio “un cane di 80 kg era stato messo in un giardino, ignorato se non per dargli da mangiare” e – soprattutto – senza “regole e misure” che l’hanno portato ad agire “in modo istintivo”.
Tesi, grosso modo, ribadita anche da Pierluigi Raffo che ha definito da subito i Rottweiler “cani normalissimi che vanno allevati in famiglie sane che sanno imporre delle regole”: a suo avviso in tal senso non è “facendo un patentino che si evitano i rischi”, suggerendo piuttosto di “fare educazione a tappeto e vietando la detenzione di certi animali a persone pericolose” con la “prefettura che rilascia un’autorizzazione alla detenzione di questi animali”.