San Francesco Saverio fu un sacerdote missionario del Cinquecento che, su richiesta di Ignazio di Loyola, viaggiò nelle Indie per evangelizzare i popoli
San Francesco Saverio, l’incontro decisivo con Ignazio di Loyola
Il 3 dicembre si festeggia nel mondo cristiano San Francesco Saverio, definito dal pontefice Urbano VIII come l’Apostolo delle lontane Indie.
Francesco nacque in Spagna, all’interno del Castello di Javier nel cuore della Navarra, il 7 aprile del 1506.
A causa della privazione dei beni di famiglia per volere di Ferdinando il Cattolico, ormai impoverito Francesco si trasferisce in Francia, dove studiò lettere alla Sorbona di Parigi, ottenendo risultati brillanti.
Divenne professore presso il Collegio di Santa Barbara, luogo d’incontro provvidenziale con Ignazio di Loyola, il quale ripeteva sempre a Francesco che a poco serviva conquistare il mondo, se nel frattempo si perdeva l’anima.
Questo precetto risuonava costantemente nella mente di Francesco, il quale decise di lasciare la sua cattedra per sposare la causa del Signore: si trasferì a Roma dove nel 1537 divenne sacerdote, arrivando finalmente a recitare la Santa Messa.
La missione in India e Giappone di San Francesco Saverio
Nel frattempo il sovrano portoghese Giovanni III chiese a Ignazio di Loyola di scegliere un gruppo di persone da inviare nelle Indie Orientali come missionari. Fu scelto Francesco Saverio, che subito accettò il compito affidatogli, partendo alla volta di Goa nel 1541, dopo aver ricevuto la benedizione del papa.
Goa fu solo la prima tappa dell’opera missionaria di Francesco Saverio: viaggiò infatti in Malacca e nel regno di Travancore, dove elargì enormi prodigi e operò numerose conversioni.
Nel 1549 Francesco raggiunse Kagoshima in Giappone, proponendosi di raggiungere anche la Cina, ma la malattia lo colse sull’isola di Sancian, dove morì nel 1552 assistito da un fedele indigeno.
San Francesco Saverio fu sepolto nella prima basilica minore nata in India, quella di Bor Jesus a Goa, dichiarata Patrimonio dell’UNESCO, massimo esempio di architettura barocca e coloniale.
Le celebrazioni per San Francesco Saverio e il patronato di Sant’Anastasia
San Francesco Saverio è festeggiato il 3 dicembre a Sant’Anastasia, con una solenne processione che si snoda tra le vie del borgo in presenza delle confraternite, sotto la luce di vivacissime luminarie. Non mancano eventi musicali, mercatini natalizi, stand enogastronomici e i fuochi d’artificio.
San Francesco Saverio è patrono di Sant’Anastasia, cittadina campana della provincia di Napoli situata alle falde del Monte Somma, antichissimo cratere vulcanico del Vesuvio: il borgo, parte del Parco Nazionale del Vesuvio, si trova lungo la Strada dei Vini tra le sorgenti dell’Olivella e Chiatanelle.
Il comune è composto dai quartieri di Casamiranda, Capodivilla, Ponte e Trivio, nel quale si trovano il Municipio e la Chiesa di Santa Maria La Nuova risalente al ‘500, restaurata dopo il devastante terremoto dell’Irpinia e affiancata da un bel campanile del Nuvolo con cupide ottagonale.
Una tappa imperdibile per chi si trova a visitare la città è il Santuario della Madonna dell’Arco, il cui altare barocco è stato eretto sul luogo dove è stata rinvenuta un edicola della Vergine con Bambino considerata miracolosa. La chiesa cela un bellissimo chiostro colonnato costruito attorno a un ordinato giardino con un pozzo.
Gli altri Santi del giorno
Oltre a San Francesco Saverio, il3 dicembre si ricordano anche Sant’Antemio di Poitiers, San Birino di Dorchester, Sant’Emma di Lesum, Beato Guglielmo de Bas, San Gabriele II di Costantinopoli, San Sofonia e Beato Luigi Gallo.
