Chi è Simon Pietro, il Santo Apostolo che divenne primo capo della Chiesa di Cristo: la vera storia, la passione, il tradimento e il martirio
CHI È SIMON PIETRO E PERCHÈ È CENTRALE NELLA STORIA DELLA CHIESA CATTOLICA
Simone, fratello di Andrea e figlio di Giona, semplice pescatore prima a Betsaida e poi a Cafarnao, sposato e con figli: è lui il primo Papa della Chiesa Cattolica, conosciuto da tutti nella storia dell’umanità come San Pietro e al centro del monologo in onda stasera su Rai 1 con Roberto Benigni (dal titolo “Pietro, un uomo nel vento”).
Appassionato, anche veemente, peccatore come tutti, che ha amato e tradito al contempo, fino ad offrire la propria vita nel martirio a Roma sotto Nerone: capire chi è San Pietro oggi, due millenni dopo i fatti storici raccontati nei Vangeli, è più semplice dal punto di vista storiografico, ma tutt’altro che immediato specie per le giovani generazioni meno “avvezze” al Catechismo.
Simon Pietro prima di divenire il primo Papa della storia, aveva una vita comune e ordinaria come tanti alla sua epoca: per quanto ricostruito tra i Vangeli, gli Atti degli Apostoli e la storiografia cristiana, Simone figlio di Giona era cresciuto in Galilea e assieme al fratello Andrea – entrambi Santi ed entrambi tra i 12 apostoli scelti da Gesù – svolgeva il ruolo di pescatore a Cafarnao, fino a che ricevette la “chiamata” tramite la vocazione sulla pesca miracolosa.

Simone, come Andrea e i fratelli Giacomo e Giovanni, erano tutti discepoli di Giovanni il Battista: tutti però, folgorati da quell’uomo di Nazareth venuto a conoscerli e chiamarli per nome, decisero di abbandonare la loro vita quotidiana per seguire la missione di quel primissimo nucleo di Chiesa cristiana. Addirittura così folgorante quell’incontro che in seguito viene raccontato dai Vangeli come il suo nome venne cambiato dal Signore, che si rivolse a Pietro per una “seconda” vocazione: «mi ami tu?» e successivamente, «d’ora in avanti ti chiamerai Cefa, che significa Pietro» (ovvero roccia, e su quella roccia sarebbe stata eretta la Chiesa nei secoli).
L’INCONTRO CON “IL PESCATORE DI UOMINI”, IL TRADIMENTO E IL MARTIRIO
È ovviamente l’incontro con Gesù di Nazareth ad aver cambiato la vita e la storia di San Pietro e di tutti gli Apostoli che lo seguirono prima e dopo la Resurrezione: c’è un passaggio narrato dal Vangelo di Luca dove il Signore, dopo la pesca miracolosa sul Lago di Tiberiade, si rivolge a Simon Pietro ancora sotto choc per l’incredibile pescata dopo la tempesta, «non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
Ed è così che l’intera seconda parte della vita di Pietro cambia radicalmente: attenzione, non senza momenti di tensione come testimonia il cruento modo di difendere Gesù nell’orto degli ulivi quando Giuda arriva a tradire il Cristo consegnarono ai capi dei sacerdoti israeliti. Mentre il Signore veniva arrestato, Pietro con una spada tagliò l’orecchio di un servo del sommo sacerdote Caifa, ma viene subito rimproverato da Gesù, il quale già aveva preventivato quello che sarebbe successo poco dopo, con il tradimento per ben tre volte dello stesso Simon Pietro.

Rinnegare tre volte di conoscere il Nazareno lo porta al pianto e alla disperazione, rendendosi conto che pure da innamorato di quell’uomo-Dio non è riuscito a stargli vicino fino in fondo: ma è proprio in quel suo essere peccatore che risiede l’origine della sua santità, Pietro è infatti è il più umano degli uomini e per questo il più santo dei santi, tanto da divenire il primo Papa della storia.
Dopo la Resurrezione prende sul serio la missione di annunciare il Vangelo sia in Palestina che in Europa, arrivando fino a Roma dove proprio per la sua testimonianza viene prima arrestato e poi martirizzato, appeso in croce ma a testa in giù (per sua scelta), seguendo la sorte dell’altro Apostolo Paolo.
