Sant’Adriano di Cesarea viene ricordato nel giorno in cui la sua anima salì al cielo, ossia il 5 marzo. È considerato il Santo protettore dei corrieri e di tutti coloro che viaggiano per lavoro. Questo perché lui perse la vita proprio durante un viaggio, che aveva come scopo il desiderio di portare la parola del Signore e l’evangelizzazione laddove il contrasto e la tortura ai cristiani era più feroce, violenta e prepotente. L’amico Eubolo viene spesso celebrato e ricordato con lui, perché uniti dallo stesso obiettivo e dall’identico triste destino, anche se il giorno ufficiale della sua memoria è il 7 marzo.
Sant’Adriano di Cesarea, la vita del Beato
Sant’Adriano di Cesarea nacque ad Adria, vicino a Rovigo e in seguito si trasferì in Palestina. È un martire che ha subito una delle torture più brutali e terrificanti in nome della sua fede e, per questo, viene ricordato e celebrato ogni 5 marzo. San Adriano, fin da bambino, dimostrò subito una grande fede, alla quale non ha mai rinunciato neanche quando si accorse che gli sarebbe valsa la vita. Fin da giovane si impegnò anima e cuore alla predicazione, cercando di convertire più persone possibili al cattolicesimo e predicando con ardore, passione e commozione la parola di Dio. Assieme all’amico Eubolo, decise di compiere un viaggio in Palestina proprio con lo scopo di cercare di evangelizzare più persone possibili e tentare, così, di mettersi contro le leggi di Diocleziano che, a quei tempi, torturava e uccideva i cristiani, impedendo loro di professare la propria fede e il proprio credo.
Molti cercarono di dissuadere Sant’Adriano dalla sua impresa, implorandolo di abdicare alla sua fede e di rassegnarsi a riconoscere gli Dei pagani ma lui non si piegò a questa imposizione e partì con Eubolo, deciso a difendere il nome del Signore anche a costo della vita. Purtroppo, avvenne proprio così. Appena giunti a Cesarea, in Palestina, nel 309 o sesto anno di persecuzione, furono intercettati e fermati dall’esercito di Firmiliano, il governatore della zona. Arrivati al suo cospetto furono condannati alla pena peggiore, la tortura chiamata damnatio ad bestia. Il trattamento consisteva nell’essere esposti alla fame dei leoni, che li avrebbero sbranati vivi, provocando la loro morte in maniera lenta ed estremamente sofferta. Il martirio di Sant’Adriano, però, fu ancora peggiore di quello che si possa pensare. Infatti, i leoni non riuscirono ad ucciderlo e, dopo una lunghissima agonia, Firmiliano lo finì decapitandolo con la spada il 5 marzo, giorno in cui si festeggiava la Dea Pagana della Fortuna. Il 7 marzo anche il suo fedele amico Eubolo fu ucciso, dato in pasto alle fiere feroci e affamate.
Tutti gli altri Beati di oggi
Il 5 marzo si ricordano, oltre a San Adriano di Cesarea, anche: Papa San Lucio I, San Foca l’Ortolano Martire, Beato Geremia da Valacchia, San Giovanni Giuseppe della Croce, il Vescovo San Teofilo di Cesarea in Palestina, San Ciarano di Saighir, Sant’Orante, San Virgilio di Arles e la Beata Vergine Maria della Catena, protettrice di tutti i condannati a morte, schiavi e prigionieri.