Nella giornata del 16 marzo, la Chiesa celebra il ricordo di Sant’Ilario, secondo vescovo di Aquileia assieme a San Taziano, il suo diacono. Celebrati assieme, ci focalizziamo sulla figura del vescovo e del suo episcopato. I due Santi sono patroni di diverse cittadine del Friuli orientale e centrale, tra le quali Gorizia, Enemonzo, Torre di Pordenone e in queste città si celebrano Messe Solenni e processioni, particolarmente apprezzate perché poste in un momento di fine inverno, quando la primavera fa sentire i suoi profumi, inconsciamente anche in questo caso simbolo del trionfo della luce sull’oscurità. In Gorizia si concentrano le attività popolari direttamente legate ai due santi: oltre alle sacre Messe solenni, in tutta la città si svolgono rievocazioni storiche sulle figure dei due martiri, premiazioni sportive, concerti di musica classica e corale, una bella occasione per conoscere la città isontina.
Sant’Ilario, la vita del Beato
Sant’Ilario, detto anche Ellero, Ellaro o Elaro, nacque alla fine del III secolo ad Aquileia, un cristiano della prima ora che portò nella città la Parola di Cristo come secondo vescovo assoluto. Le reliquie dei due santi, così c’0informano documenti d’epoca, probabilmente, il condizionale è d’obbligo, furono custodite all’interno di un martyrium ottagonale, per poi essere trafugate e portate altrove, dal Patriarca Paolino I, in fuga da Aquileia verso Grado in seguito all’avanzata delle orde longobarde capeggiate da re Alboino. Siamo nel VI secolo e le reliquie dei Santi fortunatamente furono accudite anche se non nella loro città d’appartenenza. Ricordiamo questi Santi assieme nella giornata del 16 marzo perché probabilmente fu proprio in questo giorno a ridosso dell’equinozio primaverile che i due religiosi furono martirizzati assieme nel 284 da Numeriano e il loro culto è ancora oggi uno dei più sentiti in tutto il Friuli giuliano, sino al capoluogo di Provincia, la città di Gorizia poco distante. Le due figure assieme rappresentano un momento doloroso e altissimo della vita proto cristiana dell’epoca: l’Impero romano era ancora sotto egide spirituali pagane e il preside Beronio, governatore di Aquileia, impose ai due religiosi l’adorazione degli idoli pagani incontrando il loro diniego e la loro fermezza nella Fede della parola di Dio.
Questo diniego fece infuriare il preside Beronio che decise come soluzione finale il martirio, un esempio per tutte le terre del Friuli, anche se il culto e il martirio di Ilario e Taziano sono grande esempio di rigore e Credo nella Fede per tutta l’Italia cattolica che guarda la genesi dolorosa dell’evangelizzazione sul nostro suolo.
Dopo tanti secoli ancora oggi la figura di Sant’Ilario, congiunta con quella del suo diacono San Taziano, rappresenta il fulcro della cristianità cattolica friulana e nel 1752 fu eretta in Gorizia la Cattedrale metropolitana di sant’ Ilario e san Taziano, da allora sede vescovile della città. Ovviamente anche la cittadina di Aquileia ancora oggi è fedele al culto del suo vescovo e del diacono Taziano; all’interno della Basilica di Santa Maria Assunta di Aquileia sono esposte immagini affrescate che rappresentano la vita dei due Santi durante la loro diocesi in Aquileia. Il loro simbolo è la palma, simbolo di trionfo cristiano, ricordando l’entrata in Gerusalemme di Gesù proprio sventolando una foglia di palma nella giornata del sabao, una simbologia che rappresenta il trionfo della vita sulla morte, non a caso tipica delle giornate pasquali nelle quali dopo la Crocifissione di Nostro Signore avviene la sua Resurrezione.
Gli altri Beati di oggi
Nella stessa giornata, tra gli altri, ricordiamo: Sant’ Allo (Allone) di Bobbio Monaco; Beati Giovanni Amias e Roberto Dalby Sacerdoti e martiri; Sant’ Agapito di Ravenna Vescovo.