Sara Simeoni, indiscussa (e indiscutibile) regina del salto in alto italiano, ha concesso una lunga intervista ai colleghi de “La Repubblica” sull’edizione in edicola oggi, domenica 29 agosto 2021. L’ex atleta ha parlato innanzitutto della sua timidezza, che in realtà non è tale: “Più che altro sono cauta. Ho bisogno di tastare il terreno, di trovare un ambiente protetto per rilassarmi. Nella vita credo di avere fatto scelte forti ho lasciato il nido di casa quando ero giovanissima e nello sport spesso sono andata controcorrente. Tant’è che, dopo, sono stata presto dimenticata”.
Una frecciata significativa, alla quale la diretta interessata non ha però inteso dare ulteriore seguito: “Non mi è stato dato ciò che credo meritassi, ma non voglio più parlarne. Sono fuori da tutto, ormai. Ho lasciato anche il Comitato regionale veneto”. Ma è vero che nei suoi sogni di bambina c’era una carriera da ballerina? “No, non sono mai andata oltre il saggio finale di danza classica alle scuole elementari. A intuire le mie doti di saltatrice in alto fu Walter Bragagnolo, il mio maestro storico. Mi incoraggiava, fu subito un successo: un metro e 25, record nazionale della categoria Ragazzi”.
SARA SIMEONI: “PENSO DI AVERE CAPITO DI COSA HO BISOGNO ADESSO…”
Nel prosieguo della sua chiacchierata con i colleghi de “La Repubblica”, Sara Simeoni ha ripercorso il suo palmarès, dall’oro alle Olimpiadi di Mosca a quello agli Europei di Praga, ma soprattutto l’argento olimpico conseguito a Los Angeles: “Avevo il tendine d’Achille destro, quello del piede di stacco, che mi faceva impazzire dal dolore, ma essere portabandiera della Nazionale mi diede una spinta in più”. Poi, la campionessa si è lasciata andare a una profonda riflessione personale: “All’io preferisco il noi. Non mi affeziono ai tempi della gloria e apprezzo chi raggiunge i traguardi con la fatica e il sudore, senza chiedere favori a nessuno. Ho insegnato a mio figlio Roberto a scegliere la semplicità, perché spero che Dio non sia una grande bufala e che ci sia concesso, dopo il passaggio terreno, di ricongiungere l’anima con quella delle persone alle quali abbiamo voluto bene”.
Dopo avere affermato di avere dato una mano alle donne, con le sue medaglie, a uscire dall’anonimato nello sport, dove prima venivano considerati soltanto gli uomini, a proposito della sua recente apparizione televisiva al “Circolo degli anelli” Simeoni ha asserito di essersi rivista e di essersi sentita un po’ ridicola: “Ho bisogno di pace, di fiori, di boschi e di passeggiate”.