Nel Regno Unito si ipotizza la nascita di un nuovo partito a sinistra che potrebbe raccogliere un buon consenso tra i giovani
Un tempo, in Italia molti guardavano al Regno Unito con una certa ammirazione per il suo sistema politico fondato essenzialmente su tre partiti, di cui due si alternavano al governo, solo talvolta con la necessità di una coalizione bipartitica. Una conseguenza del sistema elettorale maggioritario che tende a concentrare la rappresentanza parlamentare. Il nostro sistema proporzionale porta con sé un normale frazionamento tra numerosi partiti.
Oggi, anche in UK la situazione è cambiata e l’attuale Camera dei Comuni vede la presenza di ben 13 partiti. Tuttavia, i primi tre partiti “storici, Conservatori, Laburisti e Liberali, contano 591 deputati su 650, vale a dire il 90,9%; il Partito Laburista al governo ha 398 deputati, cioè una maggioranza del 62%, con il 33,7% dei voti. Da segnalare la presenza di partiti “nazionali”, cioè scozzese, gallese e nord-irlandese, che valgono 21 deputati, lo stesso numero attribuito agli indipendenti.
Anche il Regno Unito è rimasto coinvolto nella crescita in Europa dei partiti cosiddetti “populisti”, con la nascita del Reform Uk di Nagel Farage, che nelle elezioni del 2024 si è piazzato alle spalle di Laburisti e Conservatori, sottraendo voti a questi ultimi e favorendo i primi nella conquista della maggioranza e del governo. Reform Uk ha ottenuto circa il 15% dei voti, ottenendo però solo 5 seggi, dato il sistema maggioritario in atto. Non a caso, nel programma del partito è previsto il passaggio a un sistema proporzionale.
Ora potrebbe verificarsi qualcosa del genere a sinistra, con eventuali perdite per i laburisti e per l’altro partito di sinistra, i Verdi, presenti alla Camera con 4 parlamentari (6,4% dei voti nel 2024). All’inizio di luglio, Zarah Sultana, una giovane parlamentare eletta nel 2019 a 26 anni, è uscita dal Partito Laburista dichiarando l’intenzione di fondare un nuovo partito con Jeremy Corbin, membro della Camera nel gruppo degli indipendenti.
Corbin, 76 anni, membro del Parlamento dal 1983, è stato leader del Partito Laburista dal 2015 al 2020, spostando il partito a sinistra, su posizioni più esplicitamente socialiste. Nel 2020 è stato sospeso dal partito per le sue posizioni anti-israeliane, considerate antisemite, ma nel 2024 è stato eletto alla Camera come indipendente.
Zarah Sultana ha proposto a Corbin la co-leadership del nuovo partito, ma per il momento Corbin non si è ancora chiaramente espresso, pur dichiarandosi in favore di un partito alla sinistra del Labour, sempre più spostato al centro. I primi sondaggi danno un 18% di possibili votanti per il nuovo partito, ma solo il 10% di costoro lo considera una scelta esclusiva. Dato il sistema maggioritario, molto limitate rimangono le possibilità di reale accesso alla Camera, ma si toglierebbero voti al Partito Laburista e, in parte, anche al Green Party, i “Verdi”, che rappresentano ora la sinistra parlamentare, favorendo così i Conservatori e Farage.
Secondo questi primi sondaggi, il nuovo partito incontrerebbe il maggior favore tra i giovani: la percentuale del 18% raddoppia nella classe di età 18-24 (36%), si posiziona sul 23% nella classe 25-49 e crolla al 10% sopra i 65 anni. Londra rappresenta il maggior bacino di possibili voti con il 29%. Per inciso, nelle elezioni italiane del 2022 l’Alleanza Verdi Sinistra ha ottenuto nella classe 18-34 anni più del doppio di voti rispetto alle altre classi di età.
Sembra quindi confermata, non solo nel Regno Unito, una certa tendenza tra i più giovani verso la sinistra. Ciò spiega la recente decisione del Governo laburista di estendere il diritto di voto in tutte le elezioni ai 16 anni, dagli attuali 18. Per le elezioni politiche generali significa allargare la base elettorale di circa 1,5 milioni di elettori. Questa estensione è già in atto per le elezioni locali in Scozia e Galles. Una decisione che trova l’opposizione di Conservatori e Reform UK, dato che il loro elettorato è nelle classi di età più elevate, ma che potrebbe dare più probabilità di successo al nuovo partito Sultana/Corbin.
È interessante la motivazione che il Governo ha dato per questo allargamento della base elettorale, fondata sul ruolo sempre più rilevante che i giovani rivestono nella società. Si sottolinea il loro contributo come lavoratori, contribuenti e militari, ritenendo perciò una contraddizione la loro esclusione dal diritto di voto su questioni che li interessano direttamente. Una riflessione che forse non si limiterà in futuro al Regno Unito.
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