L’INFORMATIVA DEL MINISTRO DELLA SALUTE SCHILLACI SUL COVID DALLA CINA
Dopo l’ordinanza sui tamponi obbligatori emanata ieri dal Ministro della Salute Orazio Schillaci per affrontare l’emergenza dei tanti casi di contagio Covid in arrivo dalla Cina, lo stesso titolare del Governo è intervenuto al Senato per un’informativa sulla situazione della pandemia allo stato dell’arte: «La situazione della Repubblica popolare cinese è un unicum. Ha applicato norme di mitigazione impressionanti, ma inaccettabili per una democrazia. Il lockdwon è stato permanente, con poche interruzioni. La vaccinazione contro il Covid non ha funzionato, in Cina: poche somministrazioni e uno scarso livello di protezione dei vaccini, diversi da quelli usati negli Stati occidentali, per di più con poche dosi di richiamo». La strategia di contenimento del Governo comunista di Pechino, rileva ancora il Ministro Schillaci in Senato, si è basata purtroppo «esclusivamente sulle misure di reclusione. La variante omicron è circolata poco in Cina, creando quindi poca immunità».
Per questo motivo, in questo autunno-inverno è arrivata quella che Orazio Schillaci definisce «la tempesta perfetta»: la riduzione delle misure di restrizione optata dal Presidente Xi Jinping «è stato l’innesco, e ha generato un altissimo numero di nuovi casi. Le stime non ufficiali di osservatori internazionali sono di 250 milioni di nuovi casi, con una previsione a breve di 1 milione e mezzo di decessi. Una lezione per il pianeta su come non vada mai gestita una pandemia». I dati per ora in mano alla comunità internazionale restano, così come negli ultimi tre anni, tutt’altro che trasparenti: «stanno creando il timore che, con un’alta percentuale di non vaccinati, una crescita dei contagi possa generare la selezione di una nuova variante, più resistente e trasmissibile. Questi timori vanno affrontati razionalmente, evitando interpretazioni affrettate e allarmistiche». Le poche informazioni dalla Cina indicano finora, spiega Schillaci, che le varianti sono le stesse che conosciamo qui in Italia; la BF.7, su cui si stanno concentrando «timori probabilmente infondati, è derivata dalla BA.5, una variante che conosciamo e che da noi è già presente». Questo significa, sottolinea ancora il Ministro nell’informativa sul Covid cinese, «la circolazione di varianti e sottolignaggi già presenti nel nostro territorio e questa è la nostizia più rassicurante». Come ha spiegato già oggi la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, occorre lavorare su controlli e monitoraggi, oltre che sulla responsabilità di cittadini e Governi: non servono lockdown, reclusioni e ulteriori coercizioni delle libertà. La medesima informativa in Senato tenutasi alle ore 15 verrà replicata anche alla Camera alle ore 17 sempre oggi pomeriggio.
ORDINANZA TAMPONI E MONITORAGGIO COVID: LE MISURE DEL MINISTRO SCHILLACI
È stata intanto convocata per domani l’unità di crisi sul Covid del Governo con i responsabili sanitari, l’Iss e la cabina di regia del Ministero della Salute: oltre alla proroga fino al 30 aprile dell’obbligo di mascherine nelle strutture sanitarie di tutto il Paese, attese nuove indicazioni sul monitoraggio da eseguire a tappeto per tutti gli arrivi dalla Cina, oltre alla interlocuzione da portare avanti in Unione Europea sul fronte Sanità e sul fronte Trasporti. Come ha spiegato oggi in conferenza stampa la Premier Giorgia Meloni, il lavoro dei Ministri Schillaci e Salvini è già all’opera per trovare soluzioni comuni e urgenti: «Il Ministro Schillaci mi dice che in questo momento i contagi principali sono di variante Omicron che già conosciamo. Per il futuro ci muoviamo per cosa accadrà: la soluzione sono i controlli, i tamponi, le mascherine ma non il modello di privazione delle libertà e lo dimostra molto bene il caso cinese. Lavorare su responsabilità dei cittadini piuttosto che sulla coercizione: oggi la situazione è abbastanza sotto controllo».
Il Ministro della Salute in data 28 dicembre ha emanato l’ordinanza che impone tamponi obbligatori per chiunque arrivi dalla Cina, con Schillaci che sempre in Senato ha specificato alcuni dettagli importanti: «Per chi non l’ha fatto prima di partire, ci sarà l’obbligo di farlo entro 48 ore dall’arrivo. Il prezzo del tampone, peraltro, sarà a carico del passeggero. Il primo obiettivo è verificare se ci siano nuove varianti. Per chi risulta positivo, ci sarà l’obbligo di isolamento, che finirà con un tampone negativo». Serve però fare di più come sottolinea lo stesso titolare della Sanità nell’informativa a Palazzo Madama: «i passeggeri potranno arrivare anche con voli indiretti, a meno di non reintrodurre misure più restrittive. È necessario un accordo i sede Ue per evitare l’afflusso di persone positive nei Paesi dell’area Schengen». Schillaci ha svelato che proprio su proposta italiana, l’Health Security Committee è stato convocato condividendo la necessitò di misure coordinate: «Per quanto riguarda le ulteriori misure, in Italia abbiamo rafforzato il monitoraggio delle varianti. Proprio oggi ho firmato la proroga dell’obbligo di usare le mascherine nelle strutture sanitarie, fino al 30 aprile 2023».