Il prossimo 12 dicembre 2025, di venerdì, si terrà uno sciopero generale, così come fatto sapere dal sindacato CGIL: le motivazioni
Il prossimo 12 dicembre 2025 ci sarà un nuovo sciopero generale. Lo ha comunicato in queste ore l’agenzia di stampa italiana Ansa, citando la Cgil, la sigla sindacale che ha appunto indetto l’agitazione nazionale. Il 12 dicembre 2025, un venerdì, ci sarà quindi la possibilità che si fermino non soltanto i mezzi pubblici ma anche gli ospedali, le scuole e molte altre realtà.
Ma quali sono le motivazioni alla base di questo sciopero del 12 dicembre 2025? Stando a quanto fatto sapere dai sindacati, si scenderà in piazza per protestare contro la recente legge di bilancio, la Manovra 2026, presentata dal governo Meloni soltanto poche settimane fa. Secondo quanto fatto sapere da Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, la legge di bilancio bollinata dall’esecutivo Meloni rappresenta una “manovra ingiusta e sbagliata”; di conseguenza, i sindacati scenderanno in piazza chiedendo di cambiarla. Per Landini bisognerebbe focalizzarsi di più sul salario, che in questo momento “è l’emergenza”, e che andrebbe aumentato, ma, stando allo stesso sindacalista, il governo “non lo sta facendo”.
SCIOPERO GENERALE 12 DICEMBRE 2025: LE MOTIVAZIONI
Secondo quanto riferisce Fulvio Fammoni, presidente dell’assemblea generale della Cgil, invece, la legge di bilancio 2026 “premia i più ricchi” e, nel contempo, “incentiva le diseguaglianze”, puntando anche il dito contro gli investimenti pubblici, per cui “non stanzia un euro” e prevede una “crescita zero”, aggiungendo che queste critiche non le stanno facendo solo i sindacati ma anche “le più importanti istituzioni italiane”, citando l’Istat, l’Istituto di statistica, e la Banca d’Italia.
Cosa aspettarci, quindi, dallo sciopero generale del 12 dicembre 2025? Come detto sopra, potrebbero essere diversi i settori pronti a incrociare le braccia e, come al solito, il focus principale sarà sui mezzi pubblici, a cominciare da treni, metro, bus e aerei: quelli che, quando manifestano, si riflettono maggiormente sulla quotidianità dei cittadini.