Niente sciopero taxi domani, mercoledì 5 giugno, e giovedì 6 giugno: visto che il tavolo di confronto convocato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha avuto esito positivo, la mobilitazione è stata sospesa, quindi il servizio sarà regolare. Oltre a ringraziare le associazioni che rappresentano il settore e che hanno partecipato alla riunione, il viceministro Edoardo Rixi ha sottolineato l’importanza dell’incontro, ma ce ne sarà un altro lunedì 17 giugno alle ore 11, stando a quanto comunicato dal Mit.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, commentando la notizia della sospensione dello sciopero dei taxi, dichiara che si tratta di una “pessima notizia” e accusa il governo di aver “ceduto alla lobby dei tassisti“. Inoltre, ritiene che vadano rivisti i decreti di Salvini “per non ostacolare la professione degli Ncc“. Dona conclude spiegando che non vanno poste regole anticoncorrenziali che peggiorano il il servizio Ncc solo per andare incontro alle richieste dei tassisti. (agg. di Silvana Palazzo)
IN ARRIVO SCIOPERO TAXI PER DUE GIORNI
Dopo lo sciopero taxi dello scorso 21 maggio 2024, ci sarà una nuova agitazione della categoria nella due giorni 5-6 giugno 2024. 48 ore di stop forzato che ovviamente potrebbe creare dei grossi disagi nelle grandi città per turisti, lavoratori e in generale coloro che utilizzano il servizio.
Ad indire lo sciopero sono state le sigle sindacali Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Satam, Tam, Claai, Unione Artigiani, Unione Tassisti d’Italia, Uritaxi, Fast Confal taxi, Unica taxi Cgil, Orsa taxi, Usb taxi, Unimpresa e Sitan/Atn che hanno fatto sapere che i loro lavoratori si fermeranno per ben 14 ore, dalle ore 8:00 alle ore 22:00 di entrambe le giornate. Quali sono le motivazioni dello stop delle auto bianche? Si chiedono al governo i decreti attuativi della legge che regola lo stesso settore, come ricordato da Skytg24 attraverso il proprio portale web.
SCIOPERO TAXI 5-6 GIUGNO 2024, PERCHE’ CI SARA’ L’AGITAZIONE
I tassisti sciopereranno per mantenere attivo il sistema delle concessioni pubbliche ma anche contro l’abusivismo del settore e chiederanno infine che vengano regolamentate le piattaforme tecnologiche, di modo da dare vita ad una concorrenza più leale, secondo quanto sostengono i taxisti.
I rappresentanti sindacali incontreranno nella giornata di oggi, martedì 4 giugno 2024, il ministero dei trasporti e delle infrastrutture, non escludendo che l’agitazione di due giorni possa essere posticipata se non addirittura annullata, ma fino a che non ci si siederà attorno ad un tavolo l’esito resta in certo: “Valuteremo con estrema attenzione quanto emergerà dall’incontro previsto e solo successivamente ci esprimeremo sulla sospensione dello sciopero proclamato per i giorni 5 e 6 giugno”, hanno fatto sapere i rappresentanti delle principali sigle sindacali, spiegando che per regolare in maniera adeguata le piattaforme tecnologiche e eliminare definitivamente il problema dell’abusivismo, servono delle regole certe e chiare “che non possano essere eluse tramite artifizi e norme surrettizie”.
SCIOPERO TAXI 5-6 GIUGNO 2024, IL COMMENTO DELLE ASSOCIAZIONI
Gli stessi sindacati precisano che la convocazione rappresenta senza dubbio un passo molto importante verso la creazione di “un quadro normativo stabile e trasparente, essenziale per la tutela dei lavoratori del settore e per garantire un servizio equo e sicuro ai cittadini”. Sullo sciopero taxi del 5 e 6 giugno 2024 si è espresso anche il Garante per gli scioperi che si è appellato affinchè durante la protesta vengano rispettate tutte le regole nonché le prestazioni indispensabili di modo da non paralizzare totalmente il servizio.
Durissima la presa di posizione dell’associazione Assoutenti, che senza troppi giri di parole ha definito lo sciopero taxi in programma come una “vergogna nazionale” appellandosi al ministro Salvini affinchè lo stesso precetti gli stessi tassisti, azione che abbiamo già visto in passato in occasione degli scioperi dei trasporti e dei mezzi pubblici. Per l’Unione nazionale dei consumatori servirebbe invece una riforma del settore, mentre per l’Aduc lo sciopero è semplicemente “una prova di forza non necessaria”.