Storie Italiane torna ad occuparsi del caso di Daniela Ruggi, la giovane donna sparita dalla metà di settembre dalla provincia di Modena, e che è stata in seguito avvistata a fine ottobre, ma senza certezze. Dove si trova? Tante le voci e le indiscrezioni, a cominciare dalle testimonianze esclusive del programma di Rai Uno secondo cui Daniela Ruggi avrebbe avuto dei contrasti con la famiglia, mamma, sorella e fratello, “accuse” che gli avvocati rimandando al mittente.
Tanti i personaggi di questa vicenda misteriosa, a cominciare da Sossio, una sorta di amico speciale di Daniela Ruggi, che sarebbe in carcere dalla metà del mese di dicembre ma per altre vicende non legate alla sparizione. Alessandro Politi, inviato di Storie Italiane che sta seguendo il caso, ha raccontato: “Hanno visto Daniela Ruggi vestita in maniera un po’ succinta, con il reggiseno in bella vista, in compagnia di altri italiani forse senza fissa dimora in una associazione, La porta aperta”. Il responsabile dell’associazione precisa: “L’abbiamo vista a fine ottobre per chiedere un pasto del mezzogiorno, non sembrava avesse problemi particolari”.
SCOMPARSA DANIELA RUGGI, LE PAROLE DELL’ASSOCIAZIONE
“Qui da noi vengono soprattutto uomini, quando abbiamo visto lei siamo stati particolarmente attenti, ma non sono scattati allarmi particolari. Questa estate era venuta con un signore, forse Sossio, invece a fine ottobre era con un gruppetto di cinque persone, tutti italiani. Dall’inizio di novembre non li abbiamo più visti, altri ospiti conoscevano questi cinque ma non erano più in contatto e non li hanno più visti, quindi è probabile che non siano più in città”.
Storie Italiane si è poi soffermato su un capanno che dista circa 500 metri dalla stessa associazione e dove pare sia stata avvistata Daniela Ruggi: “Un residente mi si è avvicinato, riconoscendoci, e ha voluto portarmi in questo posto ma senza apparire neanche con la voce, dove secondo lui avrebbe potuto esserci Daniela Ruggi. Aveva paura di questo luogo perchè effettivamente lì spacciano e quelle persone che non dormono nelle strutture comunali si rifugiano in questo capanno, soprattutto tossicodipendenti e altre persone in difficoltà. Abbiamo quindi pensato anche a Daniela Ruggi che magari non si vuole fare trovare”.
SCOMPARSA DANIELA RUGGI, E IL CAPANNO: “IMMONDIZIA OVUNQUE”
Storie Italiane ha mandato in onda le immagini di questo capanno, nascosto in un boschetto, non troppo distante dall’associazione La porta aperta. “C’è immondizia ovunque, si vede che è una zona molto frequentata – dice Politi in diretta tv – e questo nostro contatto ci ha spiegato che spesso vi sono tossicodipendenti, persone che spacciano e indigenti e che fanno via-vai, cosa che mi è stata confermata anche da La Porta Aperta”.
Davide Barzan, parlando a Storie Italiane, commenta. “L’indagine è partita come allontanamento volontario ma non sono i giornalisti che devono investigare bensì la procura che deve dispiegare tutte le forze per capire che fine ha fatto Daniela Ruggi, non deve assolutamente accadere”. L’avvocato della famiglia di Daniela Ruggi, intervistato da Storie Italiane, commenta: “Non ci risulta nulla di tutto questo, lo stiamo apprendendo grazie all’ottimo lavoro che state facendo, la famiglia frequentava Daniela a Vitriola e anche se sapeva delle amicizie modenesi, ignorava che Daniela Ruggi avesse questo secondo circuito, frequentazioni promiscue e persone che vivono ai margini di un contesto locale”.
SCOMPARSA DANIELA RUGGI, LA PAROLA DEGLI AVVOCATI
L’avvocato di Alberto, fratello di Daniela Ruggi, aggiunge: “Ci date ogni giorno delle informazioni in più, utili al caso, ma essendo il fascicolo secretato non possiamo certamente affermare che questo luogo non sia stato scandagliato, quindi noi non lo sappiamo quali siano stati i luoghi accertati. Noi abbiamo dato indicazioni su alcuni luoghi che potrebbero aiutare, posti battuti da Daniela quando veniva a Modena, visto che lei era solito andare in città, aveva il mito di questa città. Il fratello abita in provincia e loro hanno sempre vissuto in questi paesini. Lei andava spesso a Modena, aveva intenzione di trasferirsi per crearsi una famiglia, questo è quello che lei raccontava. Anche il fratello ha suggerito Modena come luogo, anche solo di transito, soprattutto la zona della stazione delle corriere”.
Politi aggiunge: “Da quanto è noto non ci risulta che questo luogo sia stato battuto, ma gli inquirenti sono in silenzio stampa totale, non danno mai risposte o non possono rilasciare informazioni, un atteggiamento cambiato radicalmente negli ultimi giorni, c’è una chiusura totale, ma onestamente nessuno ci aveva mai parlato di questo posto quindi è inverosimile che siano venuti qui a verificare, e anche questa persona che ci ha segnalato il posto ci ha detto che non ha mai visto forze dell’ordine”.