La povera Johanna Nataly sarebbe stata uccisa dal compagno e poi il corpo gettato nel fiume Adda: i dettagli a Quarto Grado
La povera Johanna Nataly, 40enne di El Salvador, sarebbe stata uccisa dal suo compagno, Pablo Ramirez. Quarto Grado si è occupato ieri del caso, sottolineando come la svolta sia arrivata solamente grazie ai molteplici dubbi delle amiche di Johanna, che hanno iniziato a preoccuparsi, non sentendola più da giorni. I riflettori su Pablo si sono subito accesi, tenendo conto che lo stesso aveva denunciato la sparizione della povera Johanna soltanto una settimana dopo la sua scomparsa. Le forze dell’ordine hanno quindi iniziato ad attenzionarlo, e hanno sequestrato le telecamere di videosorveglianza presenti nel complesso dove Pablo e Johanna vivevano.
Cosa emerso? Che Johanna non è mai passata di lì, nonostante la ricostruzione fornita dallo stesso Pablo. Questi ha infatti raccontato che il 24 gennaio scorso i due si sono ritrovati a casa dopo una normale giornata di lavoro, poi lui si sarebbe addormentato sul divano e quando si è svegliato non ha ritrovato più Johanna Nataly, aggiungendo inoltre che erano spariti anche dei trolley e dei vestiti. Tutto faceva pensare appunto ad una fuga volontaria, ma c’era qualcosa che non quadrava. Come detto sopra c’è la tardiva segnalazione di scomparsa (denuncia effettua il 31 gennaio 2025), e soprattutto quei video delle telecamere che non mostrano appunto l’uscita di casa di Johanna.
SCOMPARSA JOHANNA NATALY, I TENTATIVI DI DEPISTAGGIO DEL COMPAGNO
Nella denuncia Pablo sottolinea che la compagna era strana, che parlasse della solitudine e della morte, facendo quindi chiaramente intendere che la donna fosse un po’ depressa anche per via di non poter aver figli, mentre lo stesso Pablo ne aveva già due provenienti da un’altra relazione. Un vero e proprio depistaggio costruito ad hoc, fino a quando non è giunta la svolta: gli inquirenti hanno infatti visto nei video che Pablo, la notte della scomparsa, scese in cortile, prese la macchina, dopo di che prese una grande valigia, un trolley, che sembra trasportare qualcosa di pesante.
Inoltre le forze dell’ordine hanno rinvenuto Pablo a Cassano d’Adda quella notte, a circa mezz’ora di distanza da Milano, così come da cella che ha “attaccato” il suo telefono. La possibile ricostruzione è che l’uomo abbia messo il corpo senza vita di Johanna Nataly nel trolley, quindi l’abbia caricato sulla sua macchina e poi l’abbia buttato nel fiume Adda. L’uomo è già stato fermato con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere e durante l’interrogatorio ha deciso di non rispondere, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Una cosa però se la sarebbe fatta sfuggire: “Non troverete sangue in casa”, ha detto.
SCOMPARSA JOHANNA NATALY, PABLO HA CERCATO DI DELEGITTIMARLA
Una frase che fa chiaramente capire come è probabile che Pablo abbia ucciso la sua compagna magari strangolandola o soffocandola. In ogni caso nei prossimi giorni verranno effettuate tutte le ispezioni ad hoc all’interno dell’abitazione, anche ad esempio con l’utilizzo del luminol, per comprendere bene cosa sia accaduto. Nel contempo gli inquirenti continueranno a cercare Johanna Nataly, quasi sicuramente ormai senza vita: “Io ho rabbia perchè questo uomo è indagato per omicidio ma ha fatto di più, ha cercato di delegittimare questa donna, dipingendola in maniera diversa da come la descrivono le amiche e i parenti”.
Fa specie pensare che soltanto poche ore prima dell’arresto, Pablo raccontava alle telecamere di Quarto Grado: “Non abbiamo litigato, lei parlava di cose che non avevano senso, se lei fosse morta o se io fossi morto, nessuno l’avrebbe cercata, delle cose senza senso. Io non mi aspettavo queste parole, per me non era una cosa normale, sembrava anche lei normale fino a quei giorni, non capisco cosa sia successo, non avevo mai visto cose strane. Io credevo che fosse andata via magari da un’amica. Sono passati 7 giorni dopo la denuncia? Io pensavo all’inizio ad uno scherzo, poi il cellulare era spento, l’ho chiamata più volte, sono arrivati i poliziotti qui in casa, hanno verificato e non hanno trovato niente. Non mi rendo conto di cosa sia successo”, e invece…
