Selvaggia Lucarelli non diffamò Fedez chiamandolo bimbominkia: proscioglimento per la giornalista. "Passo per quella che attacca, ma devo sempre difendermi"

“SELVAGGIA LUCARELLI NON HA DIFFAMATO FEDEZ”

Selvaggia Lucarelli non ha diffamato Fedez: è stata prosciolta dall’accusa. Ad annunciarlo è stata la stessa giornalista, che ha condiviso sui social la notizia, aggiungendo su Instagram un passaggio della canzone “Quando ero un bimbominkia” di Ted Bee come accompagnamento musicale. Una scelta non casuale, visto che era stata denunciata dal rapper, all’anagrafe Federico Lucia, perché lo aveva definito bimbominkia. La vicenda risale al 2023, in particolare alla chiusura del podcast Muschio Selvaggio che l’artista aveva lanciato con Luis Sal.



ll giudice di Milano ha stabilito il non luogo a procedere al termine dell’udienza predibattimentale, quindi quell’espressione non è stata considerata offensiva. Peraltro, l’ha usata spesso anche Fedez in alcune sue canzoni, come precisato dall’avvocato Barbara Indovina, che rappresenta la giornalista. Di parere diverso i legali del rapper, secondo cui Selvaggia Lucarelli avrebbe offeso la sua reputazione. Ma la vicenda ormai è chiusa ed entrambi possono voltare pagina.



LA REAZIONE ALLA DECISIONE DEL GIUDICE

La riflessione affidata ai social da Lucarelli, dopo la notizia del suo proscioglimento, è che per questa vicenda sono stati scomodati legali, giudici e tribunali, una cosa che ritiene “tristemente divertente“, concetto che aveva peraltro ribadito in passato.

Ma tra le storie Instagram ha trovato spazio anche un commento in merito a come la cosiddetta “stampa mainstream” tratta le vicende che la vedono coinvolta, descrivendola “come quella che attacca“, ma la realtà è un’altra. “Passo la vita a difendermi“, ha ironizzato la giornalista.



Comunque, aveva affrontato la questione anche in tv, in particolare da Alessia Marcuzzi, spiegando che questa di Fedez è attualmente la sua quelle preferita tra quelle ricevute finora, perché le fa ridere il fatto di essere denunciata per averlo chiamato bimbominkia, ma soprattutto al pensiero che un giudice debba esprimersi per aver utilizzato quella parola.