GIANROBERTO CASALEGGIO DIFFAMATO SUL “CASO VENEZUELA-M5S”
Gianroberto Casaleggio, ideologo e fondatore del M5s assieme a Beppe Grillo, non ha preso alcuna valigetta con 3,5 milioni di fondi sospetti dal Venezuela: era il giugno 2020, si era ancora in piena emergenza Covid, con la notizia pubblicata dal quotidiano americano Abc che fece scandalo all’interno della politica italiana in particolare sul Movimento 5Stelle dell’allora Premier Giuseppe Conte (che però non era ancora il leader grillino, in comando vi era Luigi Di Maio).
Titoli di giornali, inchieste e accuse anche all’interno dei 5Stelle contro il compianto fondatore Gianroberto Casaleggio, accusato post-mortem per aver ricevuto finanziamento illecito in contanti dal regime venezuelano di Maduro nel 2010. Lo scoop del giornalista freelance Marcos Garcia Rey viene però ora smentito dalla sentenza del Tribunale di Milano che ha definito diffamazione contro Gianroberto Casaleggio, condannando il giornale e il cronista per aver pubblicato un falso documento.
LO SFOGO DI DAVIDE CASALEGGIO DIRETTO (SEMBRA) CONTRO M5S E CONTE
L’annuncio della sentenza di assoluzione per Gianroberto Casaleggio è stata data dal figlio Davide, ormai fuori dalla galassia del M5s con rapporti non esattamente chiusi “serenamente” con Conte e Grillo: «A reti unificate raccontarono che Gianroberto Casaleggio prese una valigetta con 3,5 milioni di euro dal Venezuela. La notizia finì sulle prime pagine di tutti i giornali e in apertura di molti telegiornali». È ancora Casaleggio jr a scrivere sui social ricordando di aver detto già all’epoca del presunto scandalo che sarebbe andato fino in fondo «per fare luce sul fango gettato contro mio padre». Ebbene, oggi il Tribunale di Milano, a distanza di tre anni, «ha sancito che mio padre fu diffamato e ha condannato il giornale e il giornalista che pubblicò per primo il falso documento».
L’appello di Davide Casaleggio viene lanciato tanto alle istituzioni quanto – anche senza citarli direttamente – al Movimento 5Stelle che nel 2020 non si sperticò, denunciava all’epoca l’erede della Casaleggio & Associati, nella difesa di Gianroberto. E così il figlio oggi scrive: «Spero che anche le Istituzioni vogliano fare chiarezza su questa indegna vicenda, costruita contro una persona che non aveva più il potere di difendersi da sola. C’è chi ha mentito, ma c’è anche chi si è girato dall’altra parte». Questo documento prima di arrivare al giornalista spagnolo, raccontava Casaleggio in un video sui social lo scorso settembre 2022, «era custodito in un cassetto del Governo italiano già da un anno»: il sospetto del figlio di Gianroberto è che si usò quella vicenda per modificare il corso dei cambiamenti in casa 5Stelle. «Non si fece né un’indagine su un fatto che effettivamente poteva essere molto grave, parliamo di corruzione, riciclaggio, cercare di pagare una forza politica per indurre il Governo a fare qualcosa per un Paese straniero. Tutti i giornali italiani ne hanno parlato e Conte aspettò ben due giorni per fare la sua dichiarazione in cui sostanzialmente faceva finta di non saperne nulla e disse che non c’era niente da chiarire, e che avevano già smentito altri», concluse la sua invettiva solo qualche mese fa Davide Casaleggio. Oggi la sentenza “riabilita” la memoria del padre ma non cancella lo scontro molto aspro che ha attraversato la “vecchia guardia” e quella nuova in casa M5s.