Anche presidente della FIFA Gianni Infantino appoggia la scelta di giocare la partita di campionato di Serie A Milan Como in Australia
Serie A: Milan Como in Australia, le dichiarazioni di Infantino
Dopo l’ok a parte della UEFA sulla possibilità di giocare Milan Como in Australia e le parole di dissenso espresse da Adrien Rabiot, si è esposto anche il presidente della FIFA Gianni Infantino sulla scelta fatta dalla Lega Serie A e sulla concessione data da Ceferin e tutto il consiglio della Federazione. Il presidente dell’organo gestore del calcio mondiale si è detto favorevole a questa proposta sostenendo che come Federazione sono più che favorevoli che tutte le squadre e i campionati giochino le loro partite ovunque vogliano ma che per farlo serviranno delle regole.
Le parole di Infantino sono arrivate in seguito all’Assemblea Generale dell’EFC che si è tenuta a Roma nei giorni scorsi, il presidente della FIFA ha spiegato come la struttura nazionale e internazionale che il calcio ha sempre avuto nella sua storia dovrà sempre essere mantenuta, essendo ciò che lo ha reso grande, ma che è aperto a possibili innovazioni.
Questa secondo il numero uno del calcio mondiale potrebbe essere un’idea da riproporre nei prossimi anni, non solo in Italia ma anche nei restanti campionati europei e mondiali.

Milan Como in Australia, la risposta dell’AIC alle parole di De Siervo
Infantino riguardo Milan Como però chiede comunque un regolamento visto che questa situazione, se non limitata da alcuni paletti potrebbe creare diversi problemi nelle varie leghe che potrebbero decidere di allentare il legame tra la competizione nazionale e il territorio spinti da motivazioni di natura economica.
Infantino poi chiude le sue dichiarazioni rispondendo alle provocazioni lanciate da Zlatan Ibrahimovic riguardo le convocazioni in nazionale durante i campionati, sostenendo che è giusto che i giocatori vadano a rappresentare i loro paesi, servirà solo ottimizzare i calendari e proteggere maggiormente i calciatori.
Sulla questione poi sono intervenuti anche i rappresentanti dell’AIC, l’Associazione Italiana Calciatori, che ha difeso il diritto e la volontà dei calciatori di esporsi a favore o contro la scelta presa dalla Lega e anche, nel caso ce ne fosse bisogno, la loro volontà di boicottare l’iniziativa e rifiutare di scendere in campo. È stato poi sottolineata la problematicità della risposta di De Siervo che piuttosto che soffermarsi sulle critiche, costruttive o non, fatte dai giocatori ha preferito rispondergli utilizzando il guadagno come mezzo per invalidare la loro posizione.
