Serie A, il Napoli frena col Genoa, l'Inter si avvicina. Milan vince, Juve-Lazio pari. Battaglia Champions infuocata.

Il Napoli cavalca verso lo scudetto sul suo bel cavallo bianco bardato d’azzurro. Solo la matematica gli impedisce di rendere espliciti i festeggiamenti che, quatto quatto, ogni quartiere della città ha imbastito dentro le case. Piazza del Plebiscito è già tirata a lusso e il vialone sul mare, via Caracciolo, pronto a ricevere la schiera di napoletani “pazzianti”.



Questo era il sogno, facilmente realizzabile, fino a dieci minuti dal termine di questa 36a giornata, da ogni tifoso dei campani. Poi la squadra si è fatta prendere dalla sindrome del braccino corto, e i tifosi hanno dovuto dare il vade retro al sogno che, comunque, è solo rinviato nella sua realizzazione.

La giornata si era aperta con Milan vs. Bologna, una prova per la finale di Coppa Italia che si terrà il prossimo mercoledì. I casciavit, che stanno tentando un quasi impossibile accesso alla Champions, hanno messo in campo la squadra titolare, i felsinei, della squadra che contenderà al Diavolo la Coppa, hanno utilizzato solo tre o quattro giocatori.



Dopo un loffico primo tempo, una rete di Orsolini a inizio ripresa ha scosso i rossoneri che hanno incrementato la velocità di gioco e, con buonissimi venti minuti finali, ribaltato il risultato. Un risultato che mantiene il Milan a distanze inalterate da Juve e Lazio.

Costoro si sono sfidate pareggiando: una papera del portiere laziale, uno strafalcione della difesa gobba nei minuti di recupero. Detto che i bianconeri, per stupida espulsione di Kalulu, hanno giocato quasi tutta la ripresa in dieci, va preso atto che la Lazio ha dominato e meritato il pareggio ottenuto grazie al solito indomabile Vecino.



I romani si sono visti annullare un rigore per un fuorigioco millimetrico preesistente e colpito un palo pochi minuti prima del pareggio. La Juve, dopo un buon primo tempo e la rete nei primi minuti della ripresa, si è prima afflosciata e poi scomparsa.

La panchina torinese è andata in tilt tanto da effettuare due cambi per toglierli dopo un quarto d’ora; saranno contenti i due giocatori trattati come usa e getta. Nel pantano del “Grande Torino” l’Inter B ha avuto il sopravvento su un Toro che senza Zapata non ha attacco.

I bauscia sono partiti dominando a centrocampo, rischiando in parecchie occasioni di andare a rete. Ad essa sono giunti due volte su azioni da manuale di Zalewski e Taremi. Gran parte della partita si è giocata sotto una tremenda piovuta che ha permesso ai granata di portare la gara sullo scontro fisico.

I nerazzurri hanno proprio buttato al vento (forse) un campionato da vincere a mani basse, ma così hanno voluto gli dei del calcio. Il Napoli, infatti, non ha abbattuto il Genoa, col quale sperava di scherzare come fa il gatto col topolino.

Ha cominciato dettando gioco contro uno sparring partner che pareva mirasse solo a non incassare. Dopo un quarto d’ora rete di Lukaku che pareva chiudere l’incontro. Invece ha scatenato l’orgoglio del Grifone che, in venti minuti, ha colpito una traversa e seccato Meret: 1-1.

Ripresa sui medesimi binari, pressione napoletana ben contenuta dai liguri. Ma alla scadenza dell’ora di gioco, improvvisamente, un guizzo di Raspadori ha abbattuto i genoani. Quando tutto pareva definito, ecco Vásquez ergersi a giustiziere e raggiungere il sospirato e giusto pareggio.

L’Inter soffia a un punto!

Ora aspettiamo il risultato della Maggica che, se dovesse battere l’Atalanta nella gara che concluderà questa giornata, sarebbe la maggior indiziata per giocarsi con Inter, Napoli e Atalanta la prossima Champions.