Sondaggi Francia: Bardella al 32%, seguito da Philippe al 15%, Mélenchon al 10%. Solo Philippe potrebbe sfidarlo al ballottaggio dove si prevede un pareggio
Jordan Bardella – candidato del Rassemblement National – resta in cima ai sondaggi con vantaggio netto tra lui e tutti gli altri contendenti alla presidenza francese; nel dettaglio, il candidato del partito di destra guida con il 32% delle intenzioni di voto, un margine che lascia indietro di ben 17 punti Philippe – figura centrista e moderata che ha cercato di ritagliarsi uno spazio autonomo rispetto al partito di Macron, oggi in evidente difficoltà – Mélenchon raccoglie solo il 10%, penalizzato dalla frammentazione della sinistra mentre il socialista Raphaël Glucksmann è al 9%, Gabriel Attal (RE) all’8%, François Ruffin (PD) al 4,5%, Fabien Roussel (PCF) al 2,5%, Marine Tondelier (LÉ) al 2%, mentre Nathalie Arthaud (LO) chiude all’1%.
Anche il fronte della destra classica e radicale presenta uno scenario piuttosto frammentato: Retailleau (LR) è al 7,5%, Éric Zemmour (REC) al 4%, Nicolas Dupont-Aignan (DLF) al 2,5%, e l’ex premier Dominique de Villepin compare con un 2%: segnali visibili di un panorama senza sintesi né egemonia, che favorisce il voto di rottura e identitario rappresentato da Bardella. La macchina RN mostra di aver compiuto la transizione da partito di protesta a formazione credibile di governo, anche se il suo eventuale successo finale dipenderà dalla capacità degli altri partiti di presentare un fronte comune, almeno al secondo turno.
Sondaggi e scenario ballottaggio: Bardella in netto vantaggio su Mélenchon e Attal, solo Philippe può fermarlo con un pareggio
Il capitolo più interessante dei sondaggi in Francia arriva però dal possibile secondo turno: Jordan Bardella sconfiggerebbe nettamente quasi tutti i suoi principali rivali – con margini preoccupanti per la sinistra – ma troverebbe in Édouard Philippe un avversario alla pari e in un eventuale ballottaggio tra Bardella e Philippe, i due si attesterebbero entrambi al 50%, delineando uno scontro che potrebbe diventare il vero spartiacque della prossima presidenziale.
Contro Bruno Retailleau, Bardella vincerebbe con il 53% a 47%, contro Gabriel Attal, 52% a 48%; contro Mélenchon, addirittura 67% a 33% ,un distacco che conferma l’attuale incapacità della gauche radicale di ampliare il proprio consenso oltre la base storica; il pareggio con Philippe indica invece che un’opzione centrista e moderata – distinta dal macronismo ma capace di attrarre sia il voto repubblicano che parte dell’elettorato progressista – resta oggi l’unica vera alternativa al dominio RN, sempre che riesca a unificare le varie anime orfane di Macron.
Vi è dunque un’alta probabilità – come già successo in passato nella storia politica francese – che le divisioni ideologiche e l’incapacità di dialogare tra i partiti “di sistema” finiscano per consegnare direttamente l’Eliseo alla destra più radicale mai stata così vicina al potere.
