I sondaggi politici post-Regionali preoccupano Elly Schlein: il futuro del campo largo con Conte "favorito". Perdita di voti assoluti contro il Centrodestra
LA VITTORIA IN TOSCANA NON BASTA PER SCHLEIN: I SONDAGGI CHE AGITANO LARGO DEL NAZARENO (E NON SOLO LE “PRIMARIE” DEL CAMPO LARGO
Non è passata neanche una settimana dalla larga e convincente vittoria del campo largo a guida Pd nelle Regionali in Toscana che i sondaggi politici – e le analisi post-voto – tornano ad agitare Largo del Nazareno, in particolare la Segretaria Elly Schlein per un futuro non così lontano come può sembrare. Osservando infatti le analisi compiute dai sondaggi politici di Eumetra per “Piazza Pulita” i dati emersi nelle ultime Regionali danno più di un dubbio sulla leadership della deputata Dem nella prossima coalizione che andrà a sfidare il Centrodestra alle urne del 2027.
Altro che festeggiare per la vittoria di Giani (anche perché comunque il Pd ha perso 100mila preferenze e il candidato tutt’altro che “blindato” ad inizia campagna elettorale): i sondaggi di Eumetra, poi pubblicati anche da ItaliaOggi, lasciano sotto choc l’area dem: sulle potenziali “primarie” del campo largo progressista, il Presidente M5s Giuseppe Conte ‘straccerebbe’ ad oggi l’alleata-rivale Elly, con un 27% contro il solo 14% della Segretaria Pd. Addirittura Schlein in questi sondaggi politici verrebbe superata dall’ex leader Pier Luigi Bersani, mentre un sorprendente 10% andrebbe alla nuova “stellina” del Centrosinistra, la sindaca di Genova Silvia Salis su cui Matteo Renzi ha posto le principali attenzioni politiche per un possibile ruolo da “frontwoman” nella Casa Riformista.

Risultati ancora peggiori arriverebbero se si considerasse il giudizio degli italiani intervistati in merito ad una possibile candidatura a Presidente del Consiglio nell’eventualità di una vittoria del campo largo: l’ex Premier Conte nel suo ritorno a Palazzo Chigi vedrebbe la fiducia del 34% dei rispondenti, mentre solo il 22% darebbe fiducia a Elly Schlein come seconda donna alla guida del Paese. Dallo slogan “testardamente unitaria” ai risultati sul campo, la scommessa del “nuovo” Pd è per una sinistra sempre più progressista e meno riformista-centrista, ma le analisi oltre che i sondaggi politici le danno torto per ora: senza un centro non si vince, ma soprattutto senza una leadership riconosciuta da alleati ed elettori è difficile procedere a lungo.
E A LIVELLO NAZIONALE COME È MESSO IL PD? -9% DA MELONI, STABILE +7% SUL M5S. AL CENTRO INTANTO…
In aggiunta al “problema” non da poco sollevato dai sondaggi politici Eumetra, le ultime tre Regionali in Calabria, Marche e Toscana hanno offerto un ulteriore motivo di preoccupazione interna al Centrosinistra: come annota Lorenzo Pregliasco dei sondaggi YouTrend, considerando le ultime tre Elezioni – Politiche 2022, Europee 2025 e Regionali di quest’anno – il campo largo a guida Schlein perde oltre 500mila voti, rispetto ai “soli” 100mila persi dal Centrodestra in quelle stesse tre Regioni andate finora alle urne.
Per la prima volta insomma dal 2022 i voti assoluti del Centrosinistra sono inferiori a quelli della coalizione a guida Meloni, ovviamente nel computo totale di Marche-Toscana-Calabria: ma è poi sul fronte nazionale che si chiude il “cerchio” di un periodo comunque complesso per il campo largo, vedendo anche le intenzioni di voto dei sondaggi politici Eumetra sull’ipotesi che si votino domani le Elezioni Politiche.

Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni non cede il passo per nessun motivo e conferma il 30,4% generale, dando ben 9 punti di distacco al Pd che rimane al palo con il 21,9%: magra ma importante consolazione, il Partito Democratico resta almeno nelle stime politiche in netto vantaggio sul Movimento 5Stelle, fermo al 13,3% e avvicinato dalla Lega di Salvini all’8,6%.
Chiudono i sondaggi politici nazionali di Eumetra il dato di Forza Italia in stallo al 8,2%, seguiti dal 6,6% dell’Alleanza Verdi-Sinistra e dalla pattuglia di centristi tutt’altro che convinti di un percorso unitario verso il campo largo. Se di Renzi abbiamo detto delle intenzioni di creare la “gamba centrista” nel campo progressista – ad oggi Italia Viva rimane però al 2,2%, nonostante l’exploit in Toscana – è Calenda con il 3,5% che rifiuta di rimanere in una coalizione con Bonelli e Conte.
