“ELLY NON CRESCE PIÙ”: LA CRISI DEL PD NEL 2025 E I SONDAGGI POLITICI AL TOP DELLA RIVALE MELONI
Non è un inizio 2025 affatto semplice per il Partito Democratico e la Segretaria Elly Schlein: dopo che i sondaggi politici e le ultime Elezioni Regionali dello scorso anno vedevano finalmente un’impennata di consensi per un Pd rimasto ai minimi storici dopo il ko cocente di Letta alle ultime Politiche 2022, l’inizio del nuovo anno ha rappresentato una battuta d’arresto tutt’altro che minima per il principale partito d’opposizione. I sondaggi politici sono in calo, il progetto di “campo largo” non decolla, la nascita della corrente catto-dem interna con Prodi e Ruffini fa agitare le acque del Nazareno: insomma, al netto della “resistenza” su una fetta di elettorato comunque sopra quota 20%, l’inizio 2025 non nasce sotto i migliori auspici, anche per il continuo allungo del primo partito del Paese e diretto rivale alle prossime urne.
I sondaggi politici messi in campo da Agenzia DiRE con Tecnè – interviste effettuate il 16 e il 17 gennaio – confermano il trend post-Capodanno dove il Pd non cresce e dove Fratelli d’Italia invece si posiziona saldamente al 29,8% con un netto +1,2% rispetto alle stesse intenzioni di voto di un mese fa. I dem con Schlein non vanno oltre il 23,1%, ma perdendo sia dall’ultima settimana di sondaggi politici Tecnè, e sia rispetto a fine dicembre quando il 24% su scala nazionale era alla portata. Al terzo posto resiste Forza Italia davanti al M5s di Conte, separati da un punto netto tra il 10,5% e l’11,5%: la Lega di Salvini prosegue l’altalena di consensi, con i sondaggi di gennaio 2025 che vedono il Carroccio inseguire all’8,6% davanti ancora nettamente all’AVS di Fratoianni e Bonelli, in calo al 6%. Chiudono i sondaggi politici raccolti per l’Agenzia DiRE con l’area ex Terzo Polo che prosegue nel lievissimi passi avanti, pur tutti dietro la soglia di sbarramento: Calenda con Azione va al 2,7%, Renzi invece non va oltre il 2,1% mentre PiùEuropa fatica ancora sull’1,9%.
FIDUCIA NEI LEADER E OPERATO GOVERNO MELONI: I SONDAGGI POLITICI TECNÈ PREMIANO ANCHE UN “INSOSPETTABILE”…
Come sempre nei sondaggi politici messi in campo da Tecnè per la DiRE non vi sono solo analisi sui singoli partiti che compongono il Parlamento, ma si cerca di approfondire i “sentiment” degli elettori tanto sui singoli leader politici, quanto ovviamente sull’andamento/operato del Governo di Giorgia Meloni. Ebbene, rispetto ai precedenti sondaggi politici della scorsa settimana, l’effetto Cecilia Sala si è un po’ diradato anche se permane una generale fiducia nelle politiche del Governo di Centrodestra ormai con più di due anni in sella a Palazzo Chigi: il 42% degli elettori giudica positivo l’operato dell’esecutivo, crescita netta dell’1,8% rispetto ad un mese fa.
Guardando infine i dati che arrivano sui singoli capi di partito del nostro Paese, resta ancora amatissima la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – stabile a 46,4% – mentre al secondo posto un “insospettabile” come Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, ottiene la fiducia necessaria per rimanere davanti ai due rivali principali della Premier. Il 39% per il vicepremier lo pone nettamente davanti al 31,3% di Schlein e al 29,4% del presidente M5s Giuseppe Conte. A chiudere la lunga rassegna quotidiana dei sondaggi politici sul fronte leader, troviamo Salvini al 26,9% saldamente davanti al “pokerissimo” di area Centrosinistra che segue: da Bonino al 20% a Calenda col 19%, con il duo di leader AVS (Fratoianni e Bonelli) appaiati al 16,3%, finendo con l’ex Premier e senatore di Italia Viva Matteo Renzi, sotto quota 14%.