Sondaggi Polonia: tensioni post-elettorali, KO 34%, PiS 29%, Confederazione cresce al 22% mentre emergono sospetti di brogli e polemiche UE
I sondaggi in Polonia ci raccontano di una situazione politica sempre più incerta, con la Coalizione Civica (KO-EPP) che tiene a fatica il primo posto al 34% perdendo però un punto rispetto a marzo, mentre il Diritto e Giustizia (PiS-ECR) scende al 29% cedendo due punti preziosi proprio quando il Paese è attraversato da polemiche sui presunti brogli alle presidenziali; a sorprendere è la Confederazione (Kon-ESN) che va al 22% guadagnando due punti e diventando sempre più una realtà affermata, approfittando del clima di sfiducia che aleggia dopo le elezioni dove Nawrocki ha battuto Trzaskowski per meno di 400mila voti su quasi 21 milioni di votanti.
La tensione è palpabile, con ben 28 proteste elettorali già presentate alla Corte Suprema entro il 9 giugno e la Commissione Elettorale Nazionale che ha dovuto convocare riunioni d’emergenza per affrontare le irregolarità emerse nello scrutinio, mentre il presidente uscente Duda accusa apertamente la coalizione al potere di dar adito a polemiche nel tentativo di annullare un risultato elettorale sfavorevole; la Sinistra (Lewica-S&D) mostra qualche segnale di ripresa salendo al 7% con un +2 che potrebbe indicare una reazione degli elettori progressisti alle tendenze populiste, mentre TD PL2050/PSL-RE perde terreno scendendo al 5% e Razem-LEFT cresce timidamente al 3%.
Questi numeri, emersi dal sondaggio IBRiS su 1.069 persone intervistate tra il 6 e 7 giugno, raccontano di un Paese che fatica a trovare equilibri stabili tra chi spinge per mantenere la rotta europeista e chi invece vuole ridiscutere i rapporti con Bruxelles e Kiev e le accuse di alterazione dei voti tra i candidati hanno innescato una vera e propria caccia alle irregolarità che sta scombussolando il clima politico, con Tusk costretto a dichiarare che le possibili illegittimità saranno analizzate e verificate ma che ha anche spiegato che dare per scontato fin dall’inizio che le elezioni siano state truccate non serve allo Stato polacco.
Sondaggi che risentono delle posizioni controverse di Nawrocki su Ucraina e agricoltura
I sondaggi in Polonia riflettono inevitabilmente le conseguenze delle dichiarazioni poco diplomatiche di Nawrocki che ha confessato al quotidiano ungherese Mandiner di essere contrario all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea, parole che hanno destabilizzato i palazzi di Varsavia e che spiegano almeno in parte i movimenti nelle intenzioni di voto: il presidente eletto non ci gira intorno e spiega che l’Ucraina deve capire che anche altri Paesi, tra cui Polonia, Ungheria hanno i loro interessi da preservare.
Nawrocki è particolarmente duro anche quando parla di agricoltura, settore che tocca da vicino migliaia di famiglie polacche: così come durante la campagna elettorale, anche come presidente non si mostra d’accordo con la concorrenza sleale dell’Ucraina per l’agricoltura polacca o per il settore logistico, e la sua dichiarazione arriva proprio mentre il 6 giugno sono ripresi i dazi UE sulle esportazioni agricole ucraine dopo le pressioni dei paesi dell’Europa orientale.
Non è finita qui: il presidente eletto tira in ballo anche la questione storica delle esumazioni delle vittime del massacro di Volyn, un tema che fa ancora male agli anziani polacchi e che dimostra come Nawrocki sappia toccare le corde giuste dell’elettorato nazionalista; a differenza di altri leader come Fico o Orbán, però, Nawrocki evita posizioni apertamente filo-russe ma non lesina critiche a Zelensky accusandolo ripetutamente di approfittarsi degli alleati.
Sondaggi e la strategia di Sikorski per gestire la nuova fase politica
I sondaggi in Polonia mostrano come il governo Tusk stia cercando di adattarsi alla nuova realtà politica, con il ministro degli Esteri Sikorski che ha provato a gettare acqua sul fuoco dichiarando a Politico che si potrebbe trovare un terreno comune su questioni geopolitiche importanti nonostante la vittoria di Nawrocki; il diplomatico polacco spiega che la maggior parte dei contratti di difesa che stanno finanziando sono stati firmati sotto il governo precedente, quindi si aspetta che Nawrocki sia a favore di questa politca e che concordi con il consenso nazionale sulla necessità di dissuadere la Russia.
Una strategia che intende smorzare i toni e che potrebbe spiegare perché nei sondaggi la Coalizione Civica (KO-EPP), pur calando al 34%, riesce comunque a mantenere il primo posto; Sikorski si spinge oltre e vede addirittura dei vantaggi nella vittoria di Nawrocki, un populista in una posizione di vertice potrebbe addirittura contribuire a migliorare i rapporti con Donald Trump, ha detto riferendosi al servizio fotografico pre-elettorale di Nawrocki con il tycoon nello Studio Ovale.
Il ministro spera addirittura che Nawrocki riesca a convincere Viktor Orbán che l’Ucraina vada sostenuta e che questi veti sull’adesione di Kiev all’UE vadano revocati, un ottimismo che però non sembra trovare riscontro nei sondaggi dove la crescita della Confederazione (Kon-ESN) al 22% testimonia un elettorato sempre più attirato da posizioni euroscettiche.
La crisi di governo innescata dalla sconfitta alle presidenziali ha costretto Tusk a indire un voto di fiducia in parlamento, con Sikorski che si dice fiducioso che il voto sarà a stragrande maggioranza a favore del governo, ma i sondaggi raccontano di un Paese estremamente diviso dove trovare una sintesi stabile diventa sempre più difficile.
