Sparatoria Manuel Bortuzzo: cos’è successo?/ Vittima di uno scambio di persona e…

- Raffaele Graziano Flore

Sparatoria Manuel Bortuzzo: cos'è successo nella notte del 2 febbraio 2019? Il nuotatore fu vittima con la fidanzata di uno scambio di persona: colpito alla schiena da un proiettile, poi...

Manuel Bortuzzo e i suoi due aggressori Manuel Bortuzzo e i suoi due aggressori (Web)

MANUEL BORTUZZO, L’AGGRESSIONE E LA SPARATORIA DEL 2019

Cosa sappiamo dell’aggressione e della sparatoria che nel 2019 aveva coinvolto Manuel Bortuzzo e che l’ha fatto restare paralizzato prima del lungo percorso di riabilitazione e rinascita interiore che lo sta vedendo protagonista? Questo pomeriggio, nel salotto televisivo di “Verissimo”, il 24enne triestino già stella del nuoto italiano sarà nuovamente tra gli ospiti del programma condotto da Silvia Toffanin: e nella nuova intervista che il ragazzo concederà dopo essere stato anche protagonista del “Grande Fratello Vip” e di un docu-film è probabile che Bortuzzo tornerà sui tragici fatti di oltre tre anni fa che cambiarono irrimediabilmente la sua vita.

Ma cosa accadde nella notte tra il 2 e il 3 febbraio del 2019 e perché Manuel Bortuzzo fu raggiunto da un colpo di pistola mentre si trovava nella periferia di Roma in compagnia dell’allora fidanzata Martina? Come si ricorda, all’epoca il nuotatore classe 1999 e originario di Trieste fu colpito da un proiettile nella notte nei pressi di un pub capitolino, nella zona compresa tra l’Axa e il quartiere dell’Eur: la coppia si trovava nei pressi di un distributore automatico all’esterno di una rivendita di tabacchi quando fu vittima di un drammatico scambio di persona. In seguito i due responsabili confesseranno di avergli sparato per errore ma intanto una delle promesse del movimento azzurro in vasca resterà paralizzato a causa di una lesione midollare che, tuttavia, in seguito risulterà essere “non completa”: da qui la speranza di Bortuzzo, nel frattempo diventato una figura pubblica nota anche per via delle sue partecipazioni televisive, di poter un giorno tornare a camminare.

BORTUZZO VITTIMA DI UNO SCAMBIO DI PERSONA: I RESPONSABILI CONDANNATI A…

Tuttavia, ci sono ancora punti di cui parlare in relazione alle conseguenze di quella notte: dopo alcuni giorni di ricovero in ospedale, Manuel Bortuzzo aveva cominciato la riabilitazione e qualche tempo dopo, a marzo, compariva in un video nella piscina della clinica dove era ricoverato dando speranza ai suoi fan di poter tornare alla vita di un tempo, pur ammettendo in varie occasioni che l’eventuale percorso sarà lungo. Intanto, mentre sulla sua storia emergevano nuovi particolari, la giustizia ha fatto il suo corso individuando i due responsabili, ovvero i giovani Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, definiti all’epoca dalla stampa (l’edizione romana del ‘Corriere’) due ‘pesci piccoli’ eppure volti già noti della criminalità di Acilia e dintorni. La motivazione del feroce agguato, compiuto su uno scooter, era quello di un presunto regolamento di conti dato che i due erano convinti che Manuel fosse il ragazzo con cui avevano litigato poco prima in un vicino pub.

Nel luglio 2020 la Corte d’Appello di Roma ha infine ridotto a 14 anni e 8 mesi di carcere la pena per Marinelli e Bazzano a seguito della decadenza di una delle accuse, ovvero quella di tentato omicidio nei confronti di Martina, oggi ex fidanzata di Manuel. A distanza di tanto tempo e di quel proiettile alla schiena che l’aveva pure portato a un passo dalla morte e ha cambiato radicalmente la sua esistenza, Bortuzzo non ricorda tutto di quella notte e tuttavia ha affermato di provare pietà per i suoi aggressori, e non odio: “Non mi chiedo il perché di quello che è successo. Per i miei aggressori provo pietà, sono persone che si commentano da sole: in questi casi l’indifferenza è la migliore arma…” aveva detto l’ex concorrente del GF VIP 2021. “Ma non è stato un incidente, loro erano più che intenzionati a uccidermi ma definirla una sparatoria mi sembra assurdo: cosa c’entro io con le pistole?”. E sulla sentenza: “Non cambia le cose, non mi restituirà le gambe: non mi importa sapere se chi mi ha fatto del male sia punito con 16 o 20 anni…”.





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