Stefano D'Orazio, la malattia e l'aggravarsi delle sue condizioni per colpa del coronavirus: com'è morto il batterista dei Pooh
Sono passati ormai cinque anni da quando Stefano D’Orazio non c’è più. Cinque lunghi anni che non hanno minimamente scalfito il ricordo dello storico batterista dei Pooh. I fan, ma anche e soprattutto i suoi compagni di avventura, non dimenticano l’amico e compagna di una vita. E così è inevitabile commuoversi ripensando a quel brutto periodo, durante la pandemia, in cui le sue condizioni di salute si aggravarono all’improvviso. Il settantaduenne morì per complicazioni del coronavirus, aggiuntesi ad una situazione clinica pregressa non felice.
Da tempo infatti Stefano stava combattendo contro la leucemia e il contagio con il virus si rivelò letale. Fu una doccia fredda per tutto il mondo della musica, ma anche per chi gli era vicino che non credeva che la situazione potesse precipitare così rapidamente. L’annuncio della sua scomparsa fu dato in diretta televisiva da Loretta Goggi, visibilmente scossa e affranta per la notizia da poco appresa.

Stefano D’Orazio, la malattia e la notizia della morte che lasciò tutti di stucco: “Non sembrava così preoccupante”
Come dicevamo, nemmeno i suoi amici e colleghi dei Pooh erano consci di quanto fosse grave la situazione. In una intervista successiva alla scomparsa di Stefano D’Orazio, infatti, Dodi Battaglia sottolineò il suo triste stupore. “Non sembrava niente di così allarmante”, spiegò il musicista atterrito. “Non stava bene ed era ricoverato a Roma”, ricordò ancora Dodi.
La sua scomparsa ha lasciato un vuoto indelebile nel cuore dei fan e di chi lo amava. La Rai, dopo la sua morte, decise di dedicargli una serata celebrativa, con le tappe principali della sua carriera, contributi speciali, curiosità, aneddoti e chicche inedite dal titolo ‘Ciao Stefano amico per sempre’.
