Tragedia in Congo, ribelli ADF-Isis attaccano chiesa a Komanda: strage con 43 cristiani morti a colpi di machete, corpi arsi vivi. Cos'è successo nell'Ituri
ALMENO 40 MORTI NELLA CHIESA DI KOMANDA: IL MASSACRO DELL’ISIS (COI RIBELLI ADF) DURANTE LA MESSA
Sono almeno 40 i morti nella nuova strage di cristiani avvenuta nella Repubblica Democratica del Congo, con l’attacco sferrato dalle brigate islamiste ADF, ex ribelli ugandesi affiliati all’Isis: le notizie trapelate dalle agenzie estere oggi 27 luglio 2025 sono state poi confermate dalle autorità del Congo e, in Italia, dall’annuncio del Ministro degli Esteri Antonio Tajani che riporta la conferma ufficiale di una stazione radio dell’ONU vicino a Komanda, il luogo teatro della strage durante la Santa Messa.
Le fonti iniziali all’Associated Press parlavano di almeno 21 uccisi, bilancio poi purtroppo salito in poche ore fino all’incerto numero di 40-43 vittime del barbarico attentato contro i cristiani nel villaggio di Komanda: fedeli uccisi dentro la chiesa, case e negozi dati alle fiamme, colpi di machete e sparatorie per strada. Una mattanza a “regola d’arte” per l’ennesimo attacco dell’ADF sul territorio congolese, questa volta spostandosi fino all’area orientale del Paese africano. Video online e foto dai luoghi della strage confermano la violenza gratuita e brutale contro la popolazione cristiana, con addirittura corpi carbonizzati vivi e case ormai ridotte in cenere.
#Ituri Au moins40 personnes ont été tuées et plusieurs maisons incendiées lors d’une nouvelle attaque des ADF à Komanda,dans le territoire d’Irumu. Selon la société civile locale, ces rebelles ont fait leur apparition à 1h du matin ce dimanche, sans aucune intervention militaire. pic.twitter.com/G8ZyN8n4vZ
— Rachidi Kudra (@Rachidikudra) July 27, 2025
Alcuni corpi sono stati prima uccisi poi messi sul pavimento della chiesa e profanati assieme al resto della struttura cristiana: stando alle fonti delle Nazioni Unite, i ribelli dell’Isis sarebbero scattati da una roccaforte lontana 12 km da Komanda e sono alla fine riusciti a fuggire lasciando perdere ogni traccia, prima dell’arrivo (tardivo) delle forze dell’ordine. «Un bagno di sangue, un massacro», ha raccontato il portavoce dell’ONU alla AP dopo l’attacco avvenuto in Congo nella regione ad est dell’Ituri.

ENNESIMA STRAGE DI CRISTIANI NELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO: CHIESE ATTACCATE, CORPI TRUCIDATI E MIGLIAIA DI OMICIDI
Un nome “innocuo” – le Forze Democratiche Alleate – per l’ennesimo brutale attacco contro i cristiani e la popolazione civile in svariate parti del Congo: la strage compiuta durante la messa di oggi 27 luglio è solo l’ultima di una lunga fila di attacchi e massacri nell’area tra la RDC e l’Uganda, con in particolare le brigate di ADF e Isis responsabili di terrore e persecuzioni contro sopratutto le minoranze cristiane.
«I luoghi di culto vanno sempre preservati e la libertà religiosa tutelata», ha detto il Ministro Tajani dalla Farnesina, commentando l’attacco brutale contro la chiesa congolese, ribadendo come l’Italia sia vicina «alle famiglie delle vittime e al popolo del Congo». Da un lato i gruppi pro Ruanda, dall’altro quelli islamisti vicini allo Stato Islamico legato all’Uganda: in mezzo i cristiani e i civili congolesi che nulla c’entrano con tali mattanze, ma che pagano il prezzo più salato possibile con una regione sotto assedio e la conta di migliaia di vittime ogni anno.
Era di soli 3 giorni fa la notizia di un altro attacco contro una chiesa in Congo, questa volta perpetrato dal gruppo islamista armato del CODECO, che razziato e profanato il santuario di Lola nella provincia dell’Ituri. Nell’attacco invece alla chiesa di Komanda viene riportato dell’aggressione a colpi di machete, oltre alle uccisioni di oltre 40 persone con corpi ancora irriconoscibili bruciati vivi tra le case e i negozi circostanti. Il bilancio finale rischia di crescere ulteriormente, ha sostenuto il tenente dell’Esercito congolese, Jules Ngongo, come riporta Vatican News: appena due settimane fa, tra l’altro, 66 persone erano state trucidate nella vicina città di Irumu, sempre da ribelli islamisti dell’ADF, mentre 70 erano le vittime dello scorso febbraio decapitate in una chiesa dopo una lunga prigionia.
#RDC Esprimo la più ferma condanna per l’attentato a una chiesa a Komanda, nella Repubblica Democratica del Congo, dove un gruppo terrorista legato all’ISIS ha ucciso oltre 40 civili.
I luoghi di culto vanno sempre preservati e la libertà religiosa tutelata. L’Italia è vicina…— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) July 27, 2025
