La scossa di terremoto avvenuta lunedì in Campania è diventata un caso. Non per la sua entità, visto che per fortuna è stata lieve, bensì per l’epicentro. C’è stato un errore per il quale è stato “spostato” di ben 40 chilometri. Un errore grossolano, di cui parla oggi Il Mattino. Dapprima l’epicentro è stato individuato a Frasso Telesino, in provincia di Benevento, successivamente a Bracigliano, in provincia di Salerno. Un errore che non poteva passare inosservato proprio per la distanza tra i due Comuni. La Sala operativa di Roma dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia (Ingv) ha spiegato al quotidiano che c’è stata una revisione dell’evento tramite la quale il personale sismologo si è attivato per rianalizzare i sismogrammi, in quanto «risultavano affetti da intenso disturbo, probabilmente di origine meteorologica».
Secondo Il Mattino, però, si tratta di una spiegazione poco plausibile per diverse ragioni. In primis, per il tempo intercorso dalla prima indicazione alla comunicazione dell’errore, poi per la distanza tra i due epicentri. La Sala sismica di Roma dell’Ingv, in base all’accordo quadro col Dipartimento di Protezione civile, è tenuta a comunicare la prima indicazione entro 2 minuti, poi la localizzazione rivista entro 30 minuti, che deve avere un errore al massimo di 2-3 chilometri. Avere un’indicazione precisa dell’epicentro è importante.
TERREMOTO CAMPANIA, EPICENTRO DIVENTA UN CASO
Lo spiega il capitolo “La sorveglianza sismica” presente nell’accordo. Localizzazioni e magnitudo devono essere attendibili in tempo reale perché bisogna sapere subito dove è avvenuto il terremoto e se possono esserci stati danni. Peraltro, nelle scorse settimane – secondo quanto ricostruito da Il Mattino – c’è stata una forte polemica tra i consiglieri comunali di Casamicciola e l’Osservatorio Vesuviano, che fa parte dell’Ingv, in merito ad un terremoto del 19 novembre che fu avvertito in maniera chiara dalla popolazione e che fu però calcolato di magnitudo 0.2 sulla scala Richter. Dopo varie richieste di chiarimenti, è stata aggiornata a 0.7, un valore più alto ma comunque basso energicamente. Nel caso del terremoto di ieri, inoltre, è improbabile che il problema sia stato di origine meteorologica, visto che «lunedì il tempo era piuttosto stabile e il vento quasi assente» e che «le stazioni della rete nazionale sono numerosissime e non possono essere tutte disturbate da problemi meteorologici locali». I motivi dell’errore, dunque, sono altri, ma al momento non sono noti. Fare chiarezza però è importante per evitare che un eventuale errore del genere in futuro abbia gravi conseguenze.