Terremoto Campi Flegrei, secondo un nuovo studio pubblicato su Science, le scosse sarebbero state 54.000 negli ultimi tre anni, i dettagli
Le scosse di terremoto Campi Flegrei proseguono e anche nella giornata di oggi si è verificato un nuovo sisma con una magnitudo di 1.8 gradi sulla scala Richter, profondità di 0,69 km sotto il livello del mare.
L’evento è stato registrato dai sismografi alle ore 9:07 di ieri mattina, giovedì 4 settembre 2025 e fortunatamente non è stato accompagnato da altre scosse, ma la paura – come al solito – è stata tanta per i residenti, tenendo conto che pressochè ogni giorno si registrano scosse di terremoto Campi Flegrei, alcune importanti come quella di magnitudo 4.0 gradi sulla scala Richter dello scorso primo settembre.
Un evento, quest’ultimo, che sta causando diverse evacuazioni. Vi avevamo già riportato la notizia di tre edifici sgomberati e in queste ore il portale Pozzuolinews24 ha riportato la notizia di un nuovo sgombero che ha interessato un edificio nella zona della Darsena del porto, precisamente in via San Paolo.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, NUOVI SGOMBERI A POZZUOLI
Già ad una prima vista, controllando la facciata, sono state riscontrate quelle che i tecnici hanno definito delle “evidenti e urgenti criticità”, in particolare nei pressi del portone di ingresso ma anche sulla finestra del vano scala del condominio, fra il primo e il secondo piano. Chiari segnali che quello stabile deve essere ripristinato e sia pericolante di conseguenze le autorità hanno proceduto allo sgombero, facendo uscire gli occupanti.
Sono ormai centinaia le famiglie evacuate negli ultimi due anni, alcune alloggiate negli hotel, altri in altre strutture e altri ancora da parenti. Molte persone sono riuscite a tornare nelle proprie abitazioni dopo gli interventi mentre altre sono ancora fuori casa, per un disagio che dura ormai da troppo tempo.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, STUDIO: “SCOSSE PIU’ CHE QUADRUPLICATE”
Del resto la situazione delle scosse di terremoto Campi Flegrei è particolarmente critica tenendo conto che negli ultimi tre sono stati più di 54.000 gli eventi sismici che hanno colpito la zona, un numero ben superiore rispetto a quello che era stato stimato fino ad oggi, pari a 12.000. A decretarlo, come si legge sul sito del quotidiano Il Mattino, è stato un nuovo modello basato sull’intelligenza artificiale, che ha analizzato tutti i dati riguardanti gli eventi sismici e arrivando così alla conclusione di cui sopra, grazie a scosse e faglie che non erano ancora state identificate.
Lo studio è stato pubblicato sull’autorevole rivista Science ed è stato realizzato dall’Ingv, dall’Osservatorio Vesuviano, dall’università di Napoli e anche dalla Stanford University, quest’ultima, uno degli atenei più prestigiosi al mondo. Greg Beroza, coautore dello studio e docente dell’università americana, spiega che l’aspetto principale dello studio riguarda il fatto che la sismicità potrebbe cambiare in ogni momento, aggiungendo che: “la capacità di ottenere una visione chiara è ora operativa”.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, STUDIO: “CI SONO DUE FAGLIE SOTTO POZZUOLI”
Stando al lavoro effettuato dai massimi esperti su terremoto e vulcani, vi sarebbero due faglie che convergono, collocate sotto la città di Pozzuoli, che resta sempre l’epicentro delle scosse di terremoto Campi Flegrei. Secondo Bill Ellsowrth, coauore dello studio, alla luce della presenza di queste due faglie non si può escludere a priori un terremoto con una magnitudo di 5.0 gradi sulla scala Richter, un evento che ovviamente potrebbe provocare numerosi danni nella zona flegrea, alla luce anche delle numerose sollecitazioni a cui sono stati sottoposti gli edifici negli ultimi anni, leggasi i 54.000 movimenti tellurici di cui sopra.
Ellsworth ha ricordato che da tempo si sa che questo luogo è pericoloso “sin dagli anni ’80”, ma grazie a questo studio è chiaro quali siano le strutture responsabile dei terremoti. Ci sono comunque anche buone notizie, ovvero, che non sembrerebbe essere prevista alcuna risalita del magma, di conseguenza se eventi sismici importanti sono in previsione, non si segnalano a breve termine delle eruzioni.
