Ci sono anche The Buggles tra i protagonisti del nuovo appuntamento di Techetechetè su Rai1. Il gruppo musicale britannico, attivo nella seconda metà degli anni settanta, formato da Trevor Horn e Geoff Downes nel 1977, hanno raggiunto la grandissima popolarità grazie al successo del brano “Video Killed the Radio Stars”, considerata una hit senza tempo. Considerati come gruppo synth pop, i Buggles sono riusciti per quegli anni a portare una ventata di novità nel panorama musicale internazionale realizzando “composizioni melodiche che rimandano a Brian Eno e hanno atmosfere robotiche che ricordano i Kraftwerk”.
Il grande successo e la popolarità mondiale arriva nel 1979 grazie al singolo “Video Killed the Radio Star”. Il brano, che segna il loro debutto nel mondo della musica, per molti è solo un colpo di fortuna. Per molti, infatti, il duo musicale era destinato a diventare una meteora nel mondo della musica mondiale, ma in realtà sia Trevor Horn e Geoff Downes sono riusciti a costruirsi carriere di successo in ambito artistico.
The Buggles canzoni: due album pubblicati
Con l’uscita di “Video Killed the Radio Star” i The Buggles pubblicano anche il videoclip della canzone diretto da Russel Mulcahy che detiene ancora oggi un importante primato. Il video, infatti, è stato il primo trasmesso dalla celebre rete MTV negli Stati Uniti il 1º agosto 1981. Dopo il grande successo di “Video Killed the Radio Star”, il gruppo ha pubblicato due album e hanno tenuto due concerti dal vivo: nel 1998 e nel 2004.
Nel 2010 la band ha annunciato la reunion per voce di Trevor Horn, il fondatore della band. Proprio Horn, infatti, si è esibito con Geoff Downes e Bruce Woolley in un locale di Londra devolvendo l’intero incasso della serata ad un ospedale. Trevor Horn intervistato da Repubblica parlando proprio del successo del brano ha detto: “Video Killed the Radio Stars è una traccia pop, l’abbiamo fatta apposta, ed è rimasta a suo modo attuale, non suona differente adesso. È un pezzo che, ovviamente, amo molto, è il disco che mi ha fatto diventare ricco a trent’anni, ma musicalmente Slave to the Ryhthm e Owner of a Lonely Heart sono più mie”.