Thiago Motta dopo l'esonero parla della sua esperienza alla Juventus: "Mi serviva più tempo". E nega problemi con spogliatoio e dirigenza bianconera...

JUVENTUS, THIAGO MOTTA PARLA DOPO L’ESONERO

Aveva bisogno di tempo, ma la Juventus non l’ha concesso a Thiago Motta: l’ha esonerato e affidato la squadra a Igor Tudor nella speranza di sistemare una stagione che era cominciata con i migliori auspici, ma rischia di rivelarsi deludente. Per l’ormai ex tecnico bianconero non è ancora il momento di analizzare cos’è andato storto nella sua esperienza alla guida della Juventus, perché è passato poco tempo dalla separazione, ma non ha nascosto la delusione nell’intervista rilasciata al Corriere, in primis per come è andata.



Guai però a parlargli di fallimento, perché il suo lavoro è stato fermato quando la squadra era a un punto dal quarto posto, l’obiettivo fissato a inizio stagione. “Sapevo che sarebbe stato un progetto triennale“, ha dichiarato Thiago Motta, che ha ricordato la rivoluzione nella rosa e il suo ringiovanimento, ma ha anche spiegato che la quadra, oltre a essere nuova, è stata “falcidiata dagli infortuni“. Ci sono comunque delle cose che si rimprovera: “Nelle ultime due partite abbiamo giocato male e quindi certamente cambierei le mie scelte“.



D’altra parte non vuole che venga spazzato via il lavoro fatto e continua a sperare il meglio per il club. A tal proposito, ha smentito le voci di un rapporto difficile con i giocatori: si è vociferato che li avesse contro. Indiscrezioni che lo infastidiscono: “Chi dice che io avevo lo spogliatoio contro è un bugiardo. Sono cose inaccettabili, non è vero“. Thiago Motta ha anche rimarcato il fatto che nessuno si sia mai pubblicamente lamentato di lui e abbia rivelato di aver avuto problemi con lui. “Alla Juve avevo un ottimo rapporto con tutti i miei giocatori dal punto di vista professionale e umano. Un rapporto basato sul rispetto, sulla chiarezza“.



“ACCETTO LE CRITICHE, NON ATTACCHI PERSONALI E BUGIE”

Se c’erano giocatori scontenti per aver giocato poco, ciò è comprensibile per Thiago Motta, che ha sempre avuto rispetto per le sue scelte dalla Juventus. Il problema per l’ex allenatore bianconero non sono le critiche tecniche, ma gli attacchi personali. “Questo modo di agire nell’ombra lo trovo arrogante e indecente“, ha tuonato l’allenatore, uscito allo scoperto anche per evidenziare l’ottimo rapporto con i suoi ex calciatori. Nell’intervista ha anche smentito l’indiscrezione secondo cui Giuntoli si sarebbe pentito di averlo scelto: non solo non hanno mai litigato, ma non vuole che passino “queste bugie“.

Lo sono anche quelle su Yildiz: ha negato di avergli detto che non doveva sentirsi Lionel Messi. Anzi, Thiago Motta ne ha evidenziato il potenziale e assicurato che avrà un grande futuro, non solo per le sue qualità tecniche, ma anche quelle umane. Con il capitano Danilo c’è stata invece una rottura quando ha dato spazio a Savona, che ha il merito di aver scoperto insieme a Mbangula: in questo caso ha parlato di un “rapporto normale” che “poi è finito“, ma si è giustificando anche sottolineando che c’era l’obiettivo di ringiovanire la squadra.

In merito a ciò, ha garantito che le operazioni sono state concordate con la dirigenza. Riguardo, invece, le prestazioni di Koopmeiners, al di sotto delle aspettative, per Thiago Motta potrebbero aver pesato le aspettative e il costo alto del suo acquisto, ma è convinto che possa tornare ai suoi livelli, perché ha solo bisogno di ambientarsi tatticamente e in squadra. Quando gli è stato chiesto se avesse gradito una parola di riconoscenza, ha spiegato di averne avuto diverse dai suoi ex giocatori, non solo da Koopmeiners.

“NESSUNO HA FATTO IL FURBO”

Thiago Motta non si è pentito delle cessioni di Kean e Fagioli, che sono state scelte anche economiche. Invece, ha ammesso che un errore è stato mandar via Nicoloussi Caviglia. Invece, Douglas Luiz è stato condizionato dagli infortuni, con Vlahovic non avrebbe avuto un rapporto difficile: era semplicemente non felice quando non giocava, come è normale che sia. L’ex allenatore della Juventus al Corriere ha dichiarato anche di non pentirsi del suo commento sulla prestazione con l’Empoli, perché non c’erano scuse, ma non si è mai sentito tradito dalla squadra: “Nessuno ha fatto il furbo“.

Sicuramente aver cambiato spesso formazione non ha giovato, ma era inevitabile con tutti gli infortuni registrati e la necessità di far ruotare la squadra. Visto che ci ha tenuto a chiarire tanti aspetti della sua esperienza bianconera, il tecnico ha negato di avere un brutto carattere, ma di essere onesto e diretto, senza lasciare spazio a intrighi e pettegolezzi. “Non sono un allenatore che si mette a urlare contro un giocatore o a fare gesti plateali durante la partita“.

Comunque, è convinto di aver seminato qualcosa di buono che resterà, ma ha segnalato che servirebbero meno infortuni e più tempo alla Juventus per tornare a vincere. Infine, ha smentito anche di essersi sentito solo alla Juventus ed è proiettato al futuro, al prossimo progetto: “Sono pronto“.