Tiziano Ferro, ospite di Verissimo, ha parlato dei problemi di peso di cui ha sofferto da adolescente, arrivando a pesare 111 kg. È in quel periodo che è stato vittima di bullismo. “Le prese in giro erano una cosa normale. Ero in sovrappeso, oltre che fuori da ogni giro di amicizie. Non ricordo un giorno della mia vita senza le parole brutte. Mi ero abituato, avevo accettato di essere difettato. Avevo imparato che siccome ero troppo sensibile avevo il dovere di stare in questo modo. Non c’era una alternativa”, ha raccontato.
Poi il messaggio contro i bulli: “Sono tutti dei vigliacchi. L’indifferenza è il migliore modo per combatterli. Dopo anni alcuni li ho rincontrati, non ho fatto nulla”. A salvarlo dai momenti difficili è stata anche la musica. “È stata una confidente, il mio unico linguaggio per molto tempo. Quando iniziai a fare il corista, feci un provino e mi comprai una giacca di pelle per coprirmi, era grandissima. Mi vergognavo, ma sapevo che era una occasione imperdibile e sono andato”, ha ricordato.
Tiziano Ferro: i problemi di peso e la bulimia
Tiziano Ferro ha sofferto di problemi di bulimia, peso e alcool. Un racconto a cuore aperto quello fatto dal cantautore di Latina nel documentario “Ferro” in cui ha confessato i drammi e le difficoltà prima del grande successo. “Quando ho cominciato la carriera, c’era qualcosa nell’aria, qualcosa di non detto” – ha detto il cantautore di “Sere nere” che ha precisato – “alla fine ho capito qual era il problema per loro, perché non si muoveva niente: ero troppo grasso”. Parole molto forti quelle pronunciate dal cantante italiano che per anni ha sofferto di problemi di peso e bulimia. ”
“Non stavo bene, avevo poche energie perché non mangiavo, mi vestivo da magro e pensavo ancora da grasso” – ha continuato a raccontare il cantante che ha cominciato a soffrire di disturbi alimentari. “Da lì ho cominciato a soffrire di disordini alimentari. Non mi godevo niente di quello che mi succedeva perché pensavo sempre al cibo. Avevo fame e mangiavo poco o niente per non ingrassare” – ha detto.
Tiziano Ferro e l’alcool: “Nessuno mi poteva sopportare quando bevevo”
Non solo, Tiziano Ferro ha sofferto anche di dipendenza dall’alcool. “Nessuno mi poteva sopportare quando bevevo. E chi ci riusciva o aveva pietà, o era come me. O più disperato di me. Oggi che non bevo da diversi anni ho capito che quella disperazione aveva un senso, uno solo: aiutare qualcun altro…Io devo smettere di bere, mi ripetevo. Avevo le transaminasi alte. Iniziavo ad avere problemi di fegato. Non volevo morire per una cosa simile. No” – ha detto il cantante che quando ha cercato di non bere è sprofondato nell’ansia e nella paura.
“Non riuscivo a non bere ma ero invidioso di chi vedevo forte del privilegio di essere astemio, che non lo sapeva e manco voleva saperlo cosa fosse l’ubriachezza; ero invidioso di chi, di fronte a un momento di vuoto, lo accetta per quello che è e va incontro a ciò che la giornata non ha da offrire. L’ignoto. Ma gli alcolisti non contemplano l’ignoto” – ha detto precisando – “ogni notte pensavo: da domani ricomincia la guerra. La guerra a immaginarmi nel mondo senza l’alcol, a immaginarmi tra la gente senza bere ma senza sottrarmi”. Alla fine è finito perfino all’ospedale: “ero finito in ospedale per colpa dell’alcol, ma solo in ospedali belli…Ma la verità è che ero come tutti quelli che bevono. Ero come loro. E quella dolente umanità era come me. Io ero un alcolista. E avevo solo trentaquattro anni“.