CHI È TIZIANO MASINI, OGGI A “MAGISTRATI”
Attorno alla figura di Tiziano Masini verte la nuova puntata di “Magistrati“, in onda alle ore 23:15 di oggi, domenica 8 dicembre 2024. Il programma di Rai 3 condotto da Cesare Bocci accende i riflettori sul magistrato che venti anni fa si occupò delle Bestie di Satana, uno dei casi più inquietanti della storia criminale in Italia. Ora giudice in Corte di Cassazione, ma vanta una lunga carriera in magistratura, dove è entrato nel 1986: è stato giudice di Aosta, dove ha ricoperto anche la carica di sostituto procuratore, ruolo che ha rivestito poi a Busto Arsizio, dove si è occupato appunto del caso sopracitato, ed è stato anche sostituto procuratore generale alla Corte d’Appello di Milano.
Per quanto riguarda il caso delle Bestie di Satana, fu Tiziano Masini a occuparsi di tutta la fase delle indagini preliminari degli omicidi di Mariangela Pezzotta, Chiara Marino e Fabio Tollis. In particolare, effettuò i sopralluoghi sulle scene dei delitti e con il procuratore Antonio Pizzi interrogò gli imputati, arrivando a ottenere pesanti condanne per loro. A tal proposito, appellò la sentenza di primo grado per alcune assoluzioni in riferimento ad alcuni capi di imputazione e in appello a Milano furono accolti i suoi motivi in maniera integrale.
TIZIANO MASINI E L’INCHIESTA SUL CASO “BESTIE DI SATANA”
Il nuovo incarico in Cassazione è arrivato per Tiziano Masini dopo 5 anni da procuratore aggiunto ad Alessandria, ma anche se nel corso della sua carriera si è occupato di altri casi, come il fallimento dell’Atm, il suo nome resta legato alla vicenda delle Bestie di Satana. Merito anche della sua immediata intuizione, infatti ebbe subito l’impressione che lo scenario fosse più complesso: la presenza di simboli di un contesto satanista lo ha spinto a soffermarsi sul fenomeno, nonostante lo scetticismo di chi lo circondava.
Quell’intuizione si rivelò corretta e aprì a un’indagine lunga e complicata che portò a scoprire un fenomeno criminale che fino a quel momento era ignoto. “Devo oggi riconoscere che questa indagine e questo processo, di cui ancora spesso si parla a distanza di molti anni, abbiano segnato uno degli approdi storici più importanti della cronaca nera del dopoguerra italiano, ma direi anche internazionale“, dichiarò a VareseNews.
Ma l’inchiesta fu frutto di un lavoro di squadra, come evidenziò lo stesso Tiziano Masini nell’intervista, in cui citò il procuratore Antonio Pizzi, morto nel febbraio di 10 anni fa, e pure i giudici “che, pur svolgendo un ruolo autonomo, hanno vissuto con noi tutti gli aspetti emotivi del processo“.