L'IA sfruttata per le truffe telefoniche imitando la voce di un parente in difficoltà per chiedere soldi: come difendersi dai truffatori tecnologici

Come la storia di ogni evoluzione tecnologica insegna, anche l’ormai diffusissima Intelligenza Artificiale alla fine è stata asservita dai malintenzionati al fine di condurre truffe telefoniche che se per molti sono piuttosto semplici da sventare, risultano funzionare perfettamente soprattutto con gli anziani che spesso non posseggono i dovuti strumenti per riconoscere i truffatori: proprio grazie all’IA, peraltro, le truffe telefoniche diventano ancora più credibili; ma la buona notizia è che – con le dovute attenzioni – chiunque può sventarla rapidamente.



Partendo dalla nuova frontiera delle truffe telefoniche, è bene spiegare che l’IA viene usata dai malintenzionati per imitare – talvolta in modo assolutamente perfetto – la voce di un caro: la modalità è piuttosto semplice perché la vittima riceve una telefonata in cui il presunto parente dice di essere in difficoltà e chiede di inviare dei soldi tramite un sito o link, oppure concordando un ritiro di persona tramite un soggetto terzo, chiaramente il truffatore “mascherato” da avvocato, da agente di polizia o quant’altro.



Non solo, perché combinando questa tecnica che sfrutta l’IA e il cosiddetto spoofing spesso si riesce a rendere le truffe telefoniche ancora più credibili, mascherando il numero di telefono del malintenzionato affinché appaia come se fosse intestato a qualche organismo delle forze dell’ordine o – addirittura – allo stesso numero del presunto parente in difficoltà.

Come difendersi dalle truffe telefoniche con l’IA: il metodo del “codice di famiglia” facile da replicare

A vederla così la nuova frontiera delle truffe telefoniche sembra essere piuttosto articolata e – soprattutto – spaventosa, ma come dicevamo in apertura è piuttosto semplice sventarle nel caso in cui si presti un po’ di attenzione: il primo – e fondamentale – consiglio è quello di non farsi prendere dal panico cedendo immediatamente le proprie informazioni sensibili (pensiamo soprattutto ai dati bancari) ai malintenzionati.



Adolescente con cellulare (Foto: Pixabay)

Mantenendo la calma e fermo restando che non si dovrebbe mai fornire informazioni a nessuno al telefono, la seconda cosa da fare per sventare le truffe telefoniche è quella di verificare l’effettiva credibilità del rischio che corre il presunto parente: per farlo si può temporeggiare e – con un secondo cellulare – provare a effettuare una telefonata al parente in modo da verificare se si trova veramente in una situazione di pericolo.

Altrettanto comodo – ma non risolutivo – contro le truffe telefoniche è il sistema del “codice di famiglia“: si tratta di una parola (spesso senza senso, oppure che non abbia nessun rimando alla propria realtà familiare) che si può pattuire tra parenti in modo che sia conosciuta da tutti e una volta ricevuta una chiamata sospetta la si può chiedere all’interlocutore in modo da verificare indirettamente la sua identità.