Donald Trump torna allo scoperto, e nel corso di una conferenza stampa dichiara guerra ai manifestanti di Black Lives Matter, e “difende” il 17enne Kyle Rittenhouse, autore la settimana scorsa di due omicidi praticamente a sangue freddo. “Abbiamo bisogno di ordine nelle nostre città – le sue parole riportate dall’agenzia Ansa – per questo sono pronto a schierare gli uomini della Guardia Nazionale”. E ancora “C’è una guerra contro le forze dell’ordine. I democratici hanno perso il controllo e sono in mano alla sinistra radicale, alla criminalità, e i loro sindaci si rifiutano di mettere i rivoltosi in carcere. Invece quello che serve è tolleranza zero contro l’anarchia e la violenza, quello di cui abbiamo bisogno è ordine, altrimenti la democrazia è morta”. Sul 17enne di Kenosha, Trump non condanna apertamente le sue azioni: “Ci sono delle indagini ma quando ha tentato di fuggire lo hanno attaccato in maniera molto violenta: probabilmente sarebbe stato ucciso“.
TRUMP VS BIDEN, LA SFIDA CONTINUA
Il ragazzo si trova attualmente rinchiuso nella prigione di Lake County, ed è accusato per di duplice omicidio di primo grado nonché di tentato omicidio, fatti avvenuti in occasione delle proteste per Jacob Blake, l’afroamericano, rimasto poi paralizzato, che era stato colpito apparentemente senza motivo da un agente. Trump ha condannato fortemente anche le vicende di Portland: “A Portland un nostro supporter è stato ucciso. Non con i proiettili di vernice, ma con proiettili veri”, parole che giungono dopo un tweet dello stesso tycoon, che nella giornata di ieri aveva scritto: “A Portland c’è il caos, ed è così da molti anni. Se questo zimbello di sindaco non farà pulizia andremo li’ e lo faremo noi per loro”. Biden aveva attaccato Trump, accusandolo di voler fomentare la violenza: “Trump fomenta la violenza nelle città americane. Lo fa perché è debole”. La sensazione è che fino alle elezioni di novembre sarà una guerra senza esclusioni di colpi.