L'annuncio di Trump sulla guerra in Medio Oriente: "gli Houthi hanno capitolato, cesseranno i raid USA contro lo Yemen”. Cosa succede ora con Israele
DOPO I RAID CHOC IN YEMEN L’ANNUNCIO DI TRUMP: “GLI HOUTHI SI SONO ARRESI”
Il Governo di Israele aveva promesso una pronta risposta ai missili lanciati lo scorso weekend presso l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv: e così è avvenuto oggi, con un fitto raid incessante contro lo scalo di Sana’a, capitale dello Yemen, per provare a stanare gli Houthi filo-Iran che da mesi sostengono Hamas nella guerra contro lo Stato Ebraico. In serata però, durante l’incontro alla Casa Bianca con il neo-Premier del Canada Carney, l’annuncio a sorpresa arriva dal Presidente americano Donald Trump: «gli Houthi hanno capitolato», si sono arresi, e per questo motivo «i bombardamenti americani contro lo Yemen cesseranno».
I lanci di missili e raid contro Sana’a, in risposta agli attentati a Tel Aviv, potrebbero aver scritto l’ultima pagina della lunga guerra tra Yemen e Israele, uno dei tanti “fuochi” aperti dal conflitto nella Striscia di Gaza: il movimento sciita che fa riferimento a Teheran, secondo quanto annunciato da Trump, avrebbero chiesto lo stop di ogni combattimento ipotizzando un prossimo negoziato sul cessate il fuoco permanente. Andrà ovviamente verificato i termini di un possibile prossimo “concordato”, ma le parole da Washington possono essere un vero punto di svolta per l’intera regione mediorientale: «Gli Houthi hanno annunciato che non vogliono più combattere».
COSA PUÒ SUCCEDERE ORA IN YEMEN (E IN MEDIO ORIENTE) DOPO LO STOP DEI RAID USA-ISRAELE
Secondo Trump, il gruppo islamista di stampo sciita, alleato di Hezbollah e Hamas nella guerra “santa” contro Israele (anche ben prima della guerra a Gaza, ndr) avrebbe espresso la volontà di interrompere ogni conflitto attuale, e così gli Stati Uniti «rispetteranno la loro parola», facendo cessare da subito tutti i bombardamenti verso lo Yemen.
Pensare che con oggi possa chiudersi il “fronte” yemenita è ovviamente prematuro, ma le perdite degli Houthi e il piano lanciato da Israele contro Hamas su Gaza rischiano di aver mobilitato una nuova fase del conflitto in Medio Oriente che non può tra l’altro esulare dalla posizione dell’Iran: il semi-dialogo con gli USA sul nucleare prosegue, e questo potrebbe essere uno dei punti chiave per capire se e come gli alleati sciiti si comporteranno davanti ad un possibile cessate il fuoco.
Dopo il razzo lanciato dai ribelli yemeniti contro lo scalo di Tel Aviv lo scorso weekend, Netanyahu aveva promesso la pronta vendetta contro gli Houthi e così è avvenuto con l’operazione militare contro l’aeroporto di Sana’a e il porto di Hodeida. Secondo il portavoce dll’IDF, i raid hanno messo fuorigioco l’intero scalo voli della capitale yemenita: in serata Trump ha anche aggiunto che lo scontro sul Mar Rosso che negli scorsi mesi ha messo in crisi parte del commercio internazionale potrebbe essere ora concluso, «dicono che non faranno più saltare in aria le navi, mi sembra molto positivo» ha concluso il Presidente USA.
