Il problema degli alloggi per i lavoratori è particolarmente sentito nel settore turistico e ne frena in parte l'espansione
La difficile situazione degli alloggi per i lavoratori dell’industria del turismo, soprattutto stagionali ma non solo, era stata anche recentemente ricordata nel forum tenutosi a La Thuile dedicata ai problemi della montagna.
“Come si possono reperire gli addetti necessari se non si è in grado di garantire loro un’abitazione dignitosa in loco? – aveva ricordato Graziano Debellini, presidente di TH Group, la catena cui fa parte il TH La Thuile che ha ospitato la due giorni -. Considerando che la maggioranza dei lavoratori di alberghi, ristoranti e servizi arriva da fuori regione, quello delle staff house diventa il problema numero uno per assicurare il buon funzionamento e la qualità nelle attività svolte”.
“Siamo ben coscienti di queste tematiche – aveva replicato la ministra al Turismo Daniela Santanchè -, e intendiamo trattare il turismo come vero settore industriale qual è. Tanto che stiamo predisponendo un bando di 420 milioni per favorire la nascita di case per i lavoratori del comparto, magari anche con la trasformazione di strutture ricettive dismesse”.
Adesso è chiaro che non sono state parole di circostanza. “Il ministero del Turismo ha annunciato l’arrivo imminente di un bando pubblico per la realizzazione di alloggi destinati ai lavoratori del turismo – riferisce QuiFinanza -, grazie anche alla collaborazione con Invimit, la società pubblica che gestisce e valorizza il patrimonio immobiliare statale. L’iniziativa nasce per rispondere a una delle più grandi sfide del settore turistico italiano, ovvero quella della carenza di manodopera.
A lanciare l’allarme sono stati anche gli Stati Generali di Federturismo Confindustria, dove esperti, imprenditori e rappresentanti istituzionali hanno fatto il punto sulle criticità e le opportunità per rilanciare la filiera. In cima alle priorità: offrire soluzioni abitative gratuite o accessibili per i lavoratori stagionali in zone dove il costo della casa è proibitivo”.
Il progetto del ministero del Turismo si rifà al modello delle staff house di altre economie turistiche avanzate. L’idea è quella di recuperare immobili pubblici inutilizzati, come ex alberghi dismessi, e riconvertirli in residenze temporanee per i dipendenti del settore, con alloggi gratuiti o a canone calmierato. Secondo la ministra, entro la fine del 2025 verrà pubblicato un bando per individuare immobili e soggetti gestori.
Non si esclude che alcune strutture del Villaggio Olimpico di Cortina, realizzate per i Giochi invernali del 2026, possano essere riconvertite per questo scopo al termine dell’evento, anche se per ora resta in programma l’abbattimento dei prefabbricati. Il progetto si inserisce inoltre nel Piano Casa di Confindustria, pensato per promuovere forme di abitare sostenibile per i lavoratori pendolari o stagionali, e potrebbe rappresentare una svolta concreta per la tenuta del sistema turistico nazionale.
“Il paradosso è evidente – continua QuiFinanza -: il turismo italiano, secondo le rilevazioni di Enit, sta vivendo una stagione di forte crescita: tra marzo e maggio 2025, gli arrivi aeroportuali internazionali sono attesi in aumento del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2024, trainati in particolare dalla domanda proveniente da Regno Unito e Germania, e con un importante effetto Giubileo su Roma, che da sola concentra il 28,4% degli arrivi. Tuttavia, questa crescita si scontra con limiti infrastrutturali e occupazionali.
La situazione, secondo l’analisi presentata da Confindustria, è diventata insostenibile in molte località turistiche ad alta intensità: si vengono a creare situazioni dove sono diversi i posti di lavoro disponibili, ma i potenziali candidati sono impossibilitati ad accettarli per mancanza di una soluzione abitativa sostenibile.
Secondo Marina Lalli, presidente di Federturismo, il momento è favorevole: “Il turismo funziona benissimo, a Pasqua abbiamo stimato 11 milioni di italiani in viaggio. Ma per evitare che la crescita sia solo congiunturale, servono investimenti in capitale umano. E senza una rete di supporto abitativo, il rischio è di vanificare le potenzialità di un comparto strategico per l’economia italiana. Offrire alloggi ai lavoratori del turismo non è più una misura accessoria, ma una leva fondamentale per garantire continuità, qualità e sostenibilità al sistema turistico nazionale. Ora la sfida sarà rendere operativa questa misura in tempi rapidi e su scala significativa, trasformandola in un modello virtuoso replicabile in tutta Italia”.
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