Sul proiettile che ha ucciso Kirk c'era scritto "Bella ciao". Una canzone che non è proprietà della sinistra, ma che celebra la libertà di tutti
Alle elementari avevo un maestro di canto che ci faceva cantare le canzoni del Risorgimento. Non quelle di chiesa, né quelle dei partigiani. Diceva di essere un nostalgico. Ho poi capito che intendeva nostalgico del fascismo.
Bella ciao me l’ha insegnata mia madre, che non era comunista, ma era antifascista e ricordo che una volta l’abbiamo cantata insieme al cimitero di Musocco, visitando il campo dove erano sepolti i partigiani caduti.
Bella ciao la cantavamo qualche volta pure in Gioventù Studentesca, anche prima della svolta rivoluzionaria del ’68. Del resto avevamo saputo che don Giussani era un grande amico di don Giovanni Barbareschi, il prete delle Aquile Randage, gruppo scout che diventò un covo di antifascisti cattolici. Tra questi, e molti non lo sanno, c’era Natale Verri, detto Nino, prima scout e poi partigiano, fucilato a La Thuile due giorni prima della fine della guerra, nonostante l’estremo tentativo del parroco di salvargli la vita (anche perché si sentiva che la guerra era alla fine).
Adesso Bella ciao sembra essere diventato un inno della sinistra. È come se anche noi cattolici glielo avessimo lasciato in esclusiva. E viene fuori che sulla pallottola con cui è stato ucciso Charlie Kirk l’attentatore Tyler Robinson aveva inciso le parole “Bella ciao”.
Charlie Kirk era, come la maggior parte degli americani, almeno stando ai risultati delle elezioni, un sostenitore di Trump. Combatteva l’intolleranza di chi, in nome dei diritti, toglieva a chi non era d’accordo il diritto di esprimersi, come succede del resto in tante scuole e università italiane. Voleva dialogare con chi non era d’accordo con lui, non mi risulta che volesse sopprimerlo.
Bella ciao, non solo perché me l’ha insegnata mia madre, è una bella canzone, non è contro nessuno. Al partigiano caduto promette non la vendetta contro il nemico, ma un bel fiore. Il fiore del partigiano, morto per la libertà. Libertà per tutti, anche per chi non la pensava come lui.
Sarebbe troppo facile, e ingiusto, accusare indiscriminatamente “quelli di sinistra” di aver provocato la morte di Kirk, certo però bisogna che tutti, anche loro, vogliano affrontare l’arduo compito di ripristinare un clima di tolleranza, di tolleranza vera.
E come sarebbe bello se si potesse riprendere a cantare Bella ciao senza per forza essere guardati male da chi se ne è appropriato o da chi non ha ancora capito che il fascismo, almeno quello di Mussolini, è finito.
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