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Home » Esteri » Ucraina » UCRAINA/ “Dei volenterosi rimane solo Macron ma Zelensky non ha rinunciato ad allargare la guerra”

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UCRAINA/ “Dei volenterosi rimane solo Macron ma Zelensky non ha rinunciato ad allargare la guerra”

Int. Giorgio Battisti
Pubblicato 7 Aprile 2025
Volodymir Zelensky, presidente ucraino, al posto di comando avanzato sulla linea del fronte a Kupyansk, nella regione di Kharkiv, nel novembre 2023 (Ansa)

Volodymir Zelensky, presidente ucraino, al posto di comando avanzato sulla linea del fronte a Kupyansk, nella regione di Kharkiv, nel novembre 2023 (Ansa)

Macron vorrebbe rappresentare l’Ue in Ucraina, ma con lui è rimasto solo Starmer. Zelensky li asseconda perché li vorrebbe in guerra

Di fatto, sono rimasti in due: Francia e Regno Unito. La coalizione dei volenterosi si è ridotta sostanzialmente a questo, con Macron che si autoproclama rappresentante possibile dell’Europa.

In realtà, spiega Giorgio Battisti, generale già comandante del Corpo d’armata di reazione rapida (NRDC-ITA) della NATO in Italia e capo di stato maggiore della missione ISAF in Afghanistan, l’idea di forze di riassicurazione europee che intervengano in Ucraina per garantire che la Russia rispetti il cessate il fuoco, nel caso in cui venisse stabilita una tregua, rimane solo una fuga in avanti, un’ipotesi sulla carta, che Zelensky sembra assecondare perché ormai solo in Europa riesce a trovare qualcuno che gli dà retta.


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Nella testa del presidente ucraino c’è ancora la vecchia speranza di un coinvolgimento di altri Paesi nel conflitto. Un atteggiamento che ha stancato Trump e l’amministrazione americana. Di fatto, comunque, le parti sembrano ancora molto distanti sulle condizioni di una tregua e della pace.

Macron vorrebbe rappresentare l’Europa in un eventuale allargamento della trattativa. E Zelensky sembra dargli corda, invitando a Kiev i capi di stato maggiore della Francia e del Regno Unito. L’Europa, se non altro qualche Paese europeo, pensa ancora di avere un ruolo?


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L’iperattivismo di Macron conferma che vorrebbe guidare un’iniziativa europea, qualora si arrivi a una tregua che preveda, tra gli accordi, lo schieramento di “forze di rassicurazione” occidentali per evitare che la Russia non rispetti il cessate il fuoco.

L’eventuale presenza di queste truppe non sarebbe prevista su un fronte di 2mila chilometri di confine (Bielorussia compresa) con funzioni di peacekeeping o di interposizione, ma solo come protezione delle città e degli insediamenti industriali.

E comunque si tratta di un’ipotesi la cui realizzazione è tutta da vedere. Inoltre, ormai è un mese che si parla di questa famosa coalizione dei volenterosi che Macron ha cercato di riunire intorno a sé. Ha interpellato diversi Paesi occidentali, che però via via si sono sostanzialmente sfilati.


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A cosa si è ridotta allora l’iniziativa?

C’è un’intenzione franco-inglese che non trova in questo momento nessun supporto da parte degli altri Paesi europei e trova assolutamente contraria la Russia.

Ma perché Zelensky asseconda i francesi?

Zelensky spera sempre, sin dai primi giorni della guerra, di coinvolgere i Paesi occidentali nel conflitto. Prima voleva la No fly zone, poi ne voleva una sul Mar Nero, adesso tenta ancora di coinvolgere i Paesi europei, perché si rende conto che è l’unico modo per poter contrastare le offensive russe, che continueranno a essere condotte su tutti i 1.200 chilometri del fronte.

L’iniziativa europea la condurranno Francia e Gran Bretagna?

Zelensky spera che ci sia questo coinvolgimento. La Francia e la Gran Bretagna, d’altra parte, nel 2014 hanno costituito un comando che riguarda forze da poter impiegare al di là dei confini dell’Unione Europea. Dei volenterosi, alla fine, sono rimasti questi due Paesi.

Anche Polonia, Paesi baltici e Finlandia, nazioni che confinano con la Russia, si sono chiamate fuori, perché preferiscono utilizzare i soldati per difendere il loro territorio. Macron, di fatto, si è autoproclamato rappresentante dell’Europa, in virtù del fatto che è l’unico Stato della UE ad essere una potenza nucleare.

Resta comunque l’idea che almeno francesi e inglesi siano presenti sul territorio ucraino?

Il tentativo di Macron di assumere una leadership in campo europeo non è una cosa di questi mesi: da tempo vuole presentarsi, insieme agli inglesi, come Paese che possa guidare militarmente l’Europa.

Le forze di “rassicurazione”, come le chiama il presidente francese, ammesso che entrino in azione, cosa dovrebbero fare di preciso?

Dovrebbero schierarsi lontano dalla linea del fronte, a protezione dei principali centri civili e industriali ucraini, come forma di salvaguardia nei confronti della Russia, nel caso di mancato rispetto di una futura tregua.

È ormai noto, però, che la Russia non vuole truppe NATO sul territorio ucraino. Quante possibilità ha l’idea di Macron di essere realizzata? Il segretario di Stato USA, Rubio, tra l’altro, ha sostenuto in sede NATO che deve essere l’Europa a elaborare proposte concrete per dare garanzie di sicurezza all’Ucraina. Le forze di riassicurazione rientrano in questo discorso?

Rimaste solo Francia e Gran Bretagna, non si possono ipotizzare truppe di interposizione: non ci sono abbastanza uomini per controllare 2mila chilometri di confine. Per questo sono diventate forze di rassicurazione, da usare in posizioni più arretrate.

Rubio, visto che gli USA si vogliono sganciare militarmente da questo teatro per occuparsi dell’Indo-Pacifico, vuole un impegno dell’Europa, e questa soluzione operativa potrebbe essere un modo per concretizzarlo.

Questo, però, presuppone che la Russia accetti un cessate il fuoco come premessa di un dialogo che punti ad accordi di pace. Invece, Mosca ha ribadito che prima si definiscono degli accordi di pace duraturi, e poi si può pensare a un cessate il fuoco. Su questo, Rubio e altri alti esponenti statunitensi si sono lamentati un po’ della ferma posizione russa.

Ma allora, come farà l’Europa a garantire la sicurezza dell’Ucraina?

Se non si arriva a un cessate il fuoco, premessa di un accordo di pace, sarà difficile che forze europee entrino sul territorio ucraino. La Russia non le accetterebbe mai. Insomma, al momento, nessuno sa come verrà garantita la sicurezza dell’Ucraina.

La stessa contraddizione la troviamo in sede NATO: il segretario generale Rutte dice che l’Ucraina entrerà nella NATO, ma che questo tema non farà parte dell’accordo di pace. Kiev entrerà o no nell’Alleanza?

I russi hanno detto in tutti i modi che l’Ucraina deve essere neutrale, con una minima consistenza di forze armate. Per loro è un punto fermo. In questo momento sanno che sono in una posizione di forza, ed è quello che fa indispettire Trump, per cui non riesce a sganciare gli USA dal fronte ucraino. In questo quadro, quelle di Macron e Starmer sono solo fughe in avanti. Di fatto, tra le parti, in questo momento, sembrano esserci posizioni inconciliabili.

Il fatto che Zelensky, nonostante tutte queste considerazioni, continui ad appoggiarsi a francesi e inglesi, invitandoli a Kiev, è un segnale di debolezza anche interna? Nessuno lo sostiene e allora lui dà retta a chi lo accetta ancora come interlocutore?

Il presidente ucraino ha detto che sarebbe disposto a dimettersi se questa fosse la condizione per un cessate il fuoco e l’avvio di colloqui diplomatici. Però non c’è la volontà russa di accettare nessun accordo di pace che preveda un impegno diretto di truppe europee sull’Ucraina.

La speranza di Zelensky è ancora quella di coinvolgere le truppe occidentali nel conflitto: spera in un incidente, una provocazione da parte russa che possa portare Francia e Gran Bretagna a intervenire direttamente, magari trascinando con loro altri Paesi. Sa che, senza gli occidentali, non potrà prevalere sulla Russia: è l’ultima speranza che ha.

Gli restano davvero solo gli europei?

Trump si è sostanzialmente stancato della sua posizione, del fatto che Zelensky non accetti nessun compromesso. Se lo facesse, dovrebbe perdere i quattro oblast occupati dalla Russia e la Crimea. Proprio la Crimea, invece, dopo aver detto che non poteva essere riconquistata militarmente, ora è tornata un suo obiettivo.

(Paolo Rossetti)

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Tags: Donald TrumpEmmanuel MacronVolodymyr Zelensky

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