Usa, tasso mortalità infantile cresce per la prima volta in 20 anni/ 5,6 decessi ogni 1.000 neonati

- Davide Giancristofaro Alberti

Usa, tasso mortalità infantile cresce per la prima volta in 20 anni: 5,6 decessi ogni 1.000 nuovi nati, 4 gli stati più “attenzionati”, ecco le cause

neonato Sindrome alcolica fetale

Per la prima volta in vent’anni è aumentato il tasso di mortalità infantile negli USA. Come specificato dal Wall Street Journal, a fotografare la situazione sono i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), secondo cui il tasso di mortalità oltre oceano dei minori di 18 anni ha toccato quota 5,6 decessi ogni 1.000 nuovi nati nel 2022, con un aumento del 3 per cento rispetto all’anno precedente, che invece era pari a 5,44 ogni 1.000 nascituri.

Secondo il rapporto i tassi di mortalità sono in aumento in quasi tutti i gruppi etnici ad eccezione delle donne asiatiche. Inoltre viene specificato che i neonati maschi e bianchi, oltre che i nativi americani, nati a 37 settimane o prima, hanno registrato i maggiori aumenti di mortalità. Precisamente le donne indiane americane e native dell’Alaska hanno visto il tasso passare da 7,46 morti ogni 1.000 nati nel 2021 fino a 9,06 del 2022, mentre le donne bianche sono passate da 4,36 a 5,42 morti ogni 1.000 nuovi nati. Si tratta come detto in apertura, della prima significativa crescita da più di 20 anni a questa parte, precisamente dal biennio 2001-2002, quando la mortalità infantile era passata da 6,8 decessi a 7 ogni 1.000 neonati.

USA, TASSO MORTALITÀ INFANTILE CRESCE PER LA PRIMA VOLTA IN 20 ANNI: 4 GLI STATI ATTENZIONATI

Come specificato dai CDC l’impennata maggiore si è avuta in quattro stati, e precisamente in Georgia, Texas, Iowa e Missouri. Ma a cosa si deve questa mortalità in aumento? I centri di controllo delle malattie parlano di complicazioni durante la gravidanza, ma anche infezioni batteriche note come sepsi, che sarebbero alcune delle cause che avrebbero fatto crescere il tasso.

Inoltre, stando a quanto specificato da alcuni esperti al Wall Street Journal, la disparità nell’accesso all’assistenza sanitaria potrebbe aver contribuito a far aumentare il tasso, senza dimenticarsi di quanto accaduto durante la pandemia di covid che potrebbe aver portato alcune donne in gravidanza a non ricevere le cure più adeguate.







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