Vaccini Covid, il piano d'attacco di Fratelli d'Italia contro Cts e l'ex ministro Speranza: "Pm indaghino. Astrazeneca? Emerge un quadro inquietante..."
Tutte le rivelazioni che stanno emergendo in questi giorni sul Comitato tecnico scientifico e la gestione della campagna vaccinale durante la pandemia Covid stanno per diventare anche un caso politico, perché il centrodestra chiede un’indagine, anche se ci sono differenze sulla linea, ad esempio, tra Forza Italia e Lega. Invece, il partito che ha vinto le ultime elezioni politiche invoca i magistrati, alla luce del “quadro inquietante” emerso sulla questione Astrazeneca.
A rivelare il retroscena è il Fatto, che cita due dirigenti di Fratelli d’Italia che sono a conoscenza del tema. L’assalto è già partito con la preparazione di un dossier interno realizzato dall’ufficio studi, che è stato visionato dal quotidiano. In questo documento si chiede che le procure intervengano per chiarire se ci sono “eventuali profili di responsabilità penale” riguardo il comportamento del Cts.

Il partito guidato da Giorgia Meloni ha in programma l’avvio di una campagna comunicativa sui vaccini, soffermandosi in primo luogo sulle reazioni avverse e su quanto discusso quattro anni fa dal Cts in riferimento ad Astrazeneca; inoltre, nel mirino finiranno anche Roberto Speranza, ex ministro della Salute, e Giorgio Palù, che era presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
VACCINI COVID E CTS, IL DOSSIER DI FDI
Questo piano d’attacco di Fratelli d’Italia potrebbe alimentare nuovi tensioni con il ministro della Salute Orazio Schillaci, ma anche con la Lega, visto che nei giorni scorsi è emersa l’ipotesi di riaprire il dibattito sull’obbligo vaccinale. In particolare, il Carroccio vorrebbe modificare la legge Lorenzin risalente al 2017.
La settimana prossima è prevista la ripresa dei lavori parlamentari, con la commissione Covid che si soffermerà sui lockdown, green pass e vaccini. Nel dossier interno di FdI si cita espressamente l’inchiesta giornalistica de La Verità, tra le “pressioni politiche” e le “ragioni di opportunità politica” che hanno guidato le scelte dell’allora ministro Speranza, “andando contro le evidenze scientifiche“.
Si vuole fare chiarezza anche sulle dichiarazioni fuorionda di Palù al Cts, visto che “ha ammesso di aver ricevuto pressioni dal ministero della Salute per approvare la somministrazione di alcuni vaccini anche sotto i 60 anni di età, nonostante le evidenze scientifiche suggerissero di procedere altrimenti“. Infine, l’auspicio che anche la magistratura intervenga.
