Allo studio un vaccino anti cocaina negli Stati Uniti, un siero in grado di bloccare la dipendenza dalla polvere bianca

La cocaina è una delle droghe più diffuse al mondo ma presto potrebbe arrivare un deterrente per scongiurarne il consumo smodato, ovvero, un vaccino. E’ questo quanto è emerso in questi giorni sulla rivista New Scientist, che sottolinea come alcuni scienziati della Weill Cornell di New York, siano al lavoro appunto su un vaccino anti cocaina, un farmaco che se assunto blocchi la voglia di assumere altra “droga bianca”, riducendo così i consumi e ovviamente i disastrosi effetti sull’uomo. Rispetto agli anni ’80 e ’90 quando la cocaina era considerata la droga dei ricchi, visto l’elevato prezzo al grammo, oggi la polvere bianca si è diffusa ovunque, nelle nostre città, nei paesi di provincia, nei piccoli comuni, e bastano pochi euro per acquistare una pallina.



In cambio di una ventina di euro si acquista una dose, e questa facilità di accesso, unita appunto ad un basso costo, non hanno fatto altro che diffondere la cocaina in maniera impressionante, con tutti gli effetti negativi che tale situazione comporta. Purtroppo i tossicodipendenti sono trasversali, dall’operaio al manager che lavora in banca, dal ragazzino (e questa è un’altra piaga), all’anziano, e nel contempo si tratta di un mercato ricchissimo che alimenta la malavita e la criminalità. Chissà che in un futuro non troppo lontano tutto questo possa finire grazie appunto a questo vaccino ancora in fase di studio, e che una volta assunto dall’organismo impedisce alla cocaina di raggiungere il cervello, limitando quindi i suoi effetti gravissimi.



VACCINO ANTI COCAINA: COME AGISCE

Se lo stupefacente non arriva al nostro organo cognitivo chi lo assume non riceve lo sballo ma soprattutto non vede le cellule cerebrali danneggiate, di conseguenza non si prova piacere nell’assumere, non si crea dipendenza e uno non la compra più. Attualmente siamo ancora in fase di trial, come specifica il sito di Vanity Fair, ma si tratta di uno studio molto promettente da seguire con attenzione.

Il lavoro degli scienziati si è concentrato su alcuni pazienti affetti da una dipendenza severa nei confronti della droga, ma al momento, va ricordato, non esistono farmaci che possono limitare il consumo degli stupefacenti, se non l’ossicodone che però ha degli effetti molto negativi e spesso e volentieri risulta essere deleterio in quanto oppioide e quindi crea a sua volta dipendenza. Il vaccino in sperimentazione, invece, stimola il sistema immunitario invitandolo a produrre degli anticorpi che vanno così a individuare la cocaina che si trova nel sangue. A questo punto, una volta che i due elementi sono legati assieme, diventano troppo grandi per poter superare la barriera del cervello, di conseguenza non riescono a raggiungere il nostro organo.



VACCINO ANTI COCAINA: I RISULTATI PROMETTENTI DI UNO STUDIO

Lo studio è stato eseguito fino ad ora solo su sette persone, ed è durato 32 settimane: al termine dello stesso è emerso che gli stessi pazienti avessero il 17% di possibilità in più di essere negativi alla cocaina, rispetto agli altri pazienti trattati solamente con un placebo. Si tratta di un miglioramento piccolo ma significativo, visto che se effettivamente il vaccino dovesse risultare efficace si potrebbe diminuire la popolazione che assume la cocaina di quasi il 20 per cento, e tenendo conto di quante siano nel mondo le persone che assumono droga con costanza, si tratterebbe di un numero ingente.

I risultati sono inoltre da sottolineare in quanto il test è stato effettuato su persone molto dipendenti, quindi che assumevano grandi quantità di droga a settimana. Ovviamente serviranno altri studi e altre ricerche per poter approfondire l’efficacia del vaccino anti cocaina, ma se dovesse riuscire ad ottenere l’approvazione da parte della FDA, la food and drug administration, saremmo di fronte ad una svolta se non addirittura ad una rivoluzione. Aspettiamo ulteriori notizie positive che speriamo possano arrivare il prima possibile: un’arma in più per contrastare la droga non può che essere accolta positivamente.